Pinca, lecchese della Lario
Campione italiano che ama le moto

Matteo Pinca è tornato alla grande, vincendo domenica all’Idroscalo il titolo italiano in quattro senza pesi leggeri, dopo qualche anno di risultati mediocri. Ma chi è Matteo Pinca, arruolato nella Forestale, ora Carabinieri, in servizio a Sabaudia? Ventisei anni, mandellese doc cresciuto alla Moto Guzzi con il mitico Giuseppe Moioli, è salito alla ribalta del canottaggio azzurro, vincendo il Mondiale in due senza pesi leggeri Under 23 nel 2011 e 2012. La sua scelta di vita, però, lo ha portato ad abitare a Como, perché è qui che si è fatto tanti amici e che passa la maggior parte del suo tempo con loro alla Canottieri Lario, tra allenamenti e serate in compagnia. «Mi sono trasferito da Mandello a Como nell’ottobre del 2012 – racconta – ma in effetti ero già “comasco” da due anni prima, perché la mia vita ormai ruotava attorno a questa città, avendo fatto molte amicizie sempre legate al canottaggio. I miei amici più cari sono poi venuti negli anni dei miei mondiali e sono andati crescendo in modo esponenziale. La Canottieri Lario mi ha accolto a braccia aperte. Ma non solo». C’è dell’altro? «Sì. Una passione sfrenata per le moto. In questo c’è una condivisione straordinaria con Marius Wurzel e Carlo Stradella. Insieme abbiamo coinvolto nella nostra passione tutti gli altri ragazzi della Lario». «I miei amici mi hanno aiutato anche nei momenti più difficili della mia attività remiera, soprattutto quando mi è stato messo un bastone fra le ruote». E’ per questo che hai vissuto qualche anno senza risultati di rilievo? «In effetti è così. Il canottaggio implica grossi sacrifici. Dal 2007 al 2012 sono stato sempre in nazionale ed ho vinto tanto, ma nel 2013 ho avuto un momento di crisi ed ho sentito il bisogno di staccare la spina e dedicarmi di più alla mia vita sociale, visto che qui a Como ho trovato l’ambiente ideale e sempre avuto vicino tutti i miei amici».

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