Quaglino, una finestra sul futuro
«Investire su vivaio e università»

Il comasco, presidente regionale della Federazione, è tra i candidati al consiglio federale

Una candidatura non contro qualcosa o qualcuno, ma una candidatura per. Per un movimento che conosce bene e al quale ha dato tanto.

Prima con l’esperienza in società (e che società, la Lario), poi in uno dei punti di riferimento del movimento (e cioè quel gioiello del Centro Remiero di Pusiano) e quindi in Federazione (con la presidenza del Comitato regionale , uno dei motori, se non il motore, del panorama).

Fabrizio Quaglino, 62 anni di Como, va a caccia di una nuova esperienza: la carica di consigliere nazionale. Ecco perché la discesa in campo per le elezioni di domani.

L’obiettivo l’ha fissato. «Il mio impegno, se eletto in consiglio federale, è quello di garantire continuità operativa a fianco del presidente Abbagnale - dice nel manifesto programmatico -, ma impostando un sistema più manageriale nella gestione della nostra federazione; impegno condiviso con gli amici D’Ambrosi e D’Arrigo».

Anche sul come farlo, ci sono pochi dubbi. «In questi anni è stato fatto un ottimo lavoro dal punto di vista tecnico - prosegue -; i risultati raggiunti sono sotto gli occhi di tutti: alla direzione tecnica il mio personale ringraziamento. Ma siamo consapevoli che la Federazione non è solo questo. Nello stesso modo dobbiamo adoperarci nel settore giovanile, universitario, e per una migliore gestione delle risorse. Non vogliamo più sentirci dire: “Non abbiamo fatto questo o quello perché non c’erano i fondi”...».

Ripartendo, se è il caso, dal basso: «Sappiamo tutti quanto siano importante la base, il territorio, la funzione periferica dei comitati e delle delegazioni regionali, ma nulla viene fatto per impostare un programma di sviluppo comune. Solo attenzionando e dando importanza a questi delicati settori potremo da un lato allargare la base».

Partirebbe, ovviamente, dalle sue competenze: «Le risorse sono un argomento che mi attrae fortemente data la mia professione a l’attività manageriale svolta anche in aziende pubbliche del comasco - la conclusione di Quaglino -. L’ottimizzazione delle forze, delle risorse umane potrebbe permettere una semplificazione delle problematiche locali; dall’approccio ai bandi, alla formulazione di progetti».

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