Cantù alla riconquista
dei suoi tifosi

Sul dato negativo del numero di spettatori in casa nel girone d’andata pesa il crollo degli abbonati. Nel ritorno va decisamente meglio e gli ottimi risultati della squadra stanno facendo tornare il pubblico a palazzo.

D’acchito, a dare un’occhiata al volo ai numeri senza star lì a far troppi ragionamenti, si resta male. Perché Cantù terzultima in serie A per numero di spettatori nelle gare casalinghe è un qualcosa che non si può vedere.

Secondo i dati forniti da Lega Basket, infatti, soltanto Cremona e Capo d’Orlando sono messe peggio. E questo dato “istituzionale” (2.856 spettatori per volta al PalaBancoDesio) è addirittura superiore a quello ha fornito la stessa Pallacanestro Cantù che si attesta a 2.574. “Ballano” quasi trecento presenze e occorrerebbe capirne il motivo.

E diverge, per completezza d’informazione, anche il dato inerente la media incassi: 25.599 euro secondo la Lega, 18mila e spiccioli secondo la società.

Non c’è dubbio che su un numero così modesto di spettatori al palazzo di casa incida in maniera significativa l’autentico crollo registratosi tra gli abbonati: in pratica quasi duemila in meno rispetto alla stagione precedente (631 il dato attuale). Parzialmente colmata, la voragine, dai mini abbonamenti per un pacchetto di quattro partite (Brescia, Bologna, Pesaro e Capo d’Orlando) acquistati da 348 tifosi e dagli abbonamenti per il solo girone di ritorno al quale hanno aderito in 461.

I buoni risultati che sta ottenendo la squadra dovrebbero tuttavia indurre a una partecipazione maggiore. E in effetti i dati relativi al girone di ritorno paiono incoraggianti in tal senso poiché la media delle quattro partite interne (Sassari, Varese, Avellino e Pistoia) ammonta a 3.268 spettatori. Ovvero circa 700 in più a match.

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