«Cantù, darò il contributo
anche da fuori campo»

Il dramma di capitan Sergio: «Ho sentito una fitta tremenda e ho capito subito cosa fosse successo». I giorni della rabbia: «Sono triste e dispiaciuto di dover abbandonare a metà del percorso che stavamo costruendo»

L’umore è pessimo e non potrebbe essere altrimenti. Il dolore fisico c’è, perché non si può cancellare in pochi giorni. Ma capitan Luigi Sergio, trascinatore della Pallacanestro Cantù, guarda già al futuro: «L’obiettivo è tornare per l’inizio della prossima stagione».

Rottura del tendine d’Achille destro, una diagnosi tremenda per uno sportivo. Per il capitano, i prossimi saranno mesi di lavoro e rieducazione.

Giovedì scorso, in allenamento, il momento più brutto della stagione, con l’infortunio che lo costringerà a chiudere anzitempo il campionato: «Stavo facendo un arresto, per prepararmi al tiro - racconta con un filo di voce -: in quel momento ho avvertito una fitta tremenda, come si mi avessero tirato un calcio violentissimo alle spalle. Ho urlato per il dolore, purtroppo ho capito subito cosa fosse successo. E gli esami non hanno fatto altro che confermare la mia prima sensazione».

«Tanto dispiacere»

Un paio di giorni di silenzio, passati a rispondere ai mille messaggi e alle telefonate con cui amici e colleghi gli hanno fatto sentire affetto e vicinanza.

Ora i ringraziamenti pubblici: «C’è tanto dispiacere per questa situazione, ma ho avvertito tanto affetto da parte della squadra, dello staff, della dirigenza e dei tifosi. In tanti hanno speso una parola di conforto e di supporto, per questo ringrazio apertamente tutti coloro mi sono stati vicini in queste ore».

L’infortunio è una mazzata che arriva, improvvisa, in un momento importante per Cantù, impegnata in un testa a testa con altre quattro squadre: «Non lo nascondo, è un momento molto duro. Sono triste e dispiaciuto, perché purtroppo è un episodio imprevedibile, che sfugge al controllo. Che dire? Spiace dover abbandonare a metà un percorso importante che stavamo costruendo. Ma ho tanta fiducia nei miei compagni: so che porteranno avanti nel migliore dei modi questo lavoro. Io? Non potendo dare il mio contributo sul campo, lo darò da fuori».

Venerdì sotto i ferri

I tempi di recupero si prospettano lunghi, ma si comincerà subito. Il primo passo sarà l’operazione: Sergio dovrebbe andare sotto i ferri venerdì, operato a Lecco dal professor Marco Camagni. Solo dopo l’intervento, si potranno capire meglio i tempi di recupero.

L’infortunio è tra i peggiori che possano capitare a uno sportivo. Un esempio? Spinazzola, esterno della Roma, si è infortunato agli Europei di calcio la scorsa estate e la rieducazione non è ancora conclusa.

Ma Sergio ha voglia di bruciare le tappe e fissa gli obiettivi: «Mentalmente mi sento già al lavoro per recuperare. La stagione è sicuramente finita, ma spero di tornare per l’inizio del prossimo campionato: è una tempistica realistica, credo. Vediamo come va l’operazione e il danno effettivo che ho subìto, poi cominceremo un lungo percorso. Ma l’affronterò con grande impegno per tornare in campo». L. Spo.

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