Cantù, il derby con Milano?
Quest’anno è con l’Urania

Una società seria e competente, l’Urania, tra l’altro gestita dal presidente Ettore Cremascoli, cugino di Anna ex proprietaria di Cantù

Nuovo derby con Milano: niente Olimpia, c’è l’Urania. Da sempre la partita delle partite, insieme a quella con Varese, il derby con Milano per ogni tifoso biancoblù è sinonimo di battaglie epiche sul parquet e sugli spalti.

Andando indietro negli anni, resta nella leggenda quel 24 marzo 1983 a Grenoble con la Forst di Giancarlo Primo per la seconda volta sul trono d’Europa dopo aver battuto per 69-68 la Billy di Dan Peterson. Era la Pallacanestro Cantù di Pierluigi Marzorati, Jim Brewer, Antonello Riva, Beppe Bosa, Wallace Bryant etc. Altro basket, altri anni. Ma i derby con Milano, saliti a 172 nell’ultima sfortunata annata, non hanno perso fascino, anzi.

Quest’anno i tifosi biancoblù dovranno rinunciare all’Olimpia, ma una sfida con Milano ci sarà: quella con l’Urania. Si torna al PalaLido, casa dell’Urania, che nel 1995 non portò bene a Cantù, che perse lo spareggio per salire in A1 contro Arese. Una società seria e competente, l’Urania, tra l’altro gestita dal presidente Ettore Cremascoli, cugino di Anna ex proprietaria di Cantù. Che a un certo punto si vociferava potesse entrare nella quota societaria, ma così non è stato. L’anno scorso è arrivata ai playoff di A2 e per cui Bruno Arrigoni, membro del Cda di Cantù e leggenda del basket italiano, ha parole al miele: «Perdiamo il derby con l’Olimpia, ma non è un problema. Il campionato di A1 ha le sue tradizioni e le sue sfide storiche, che speriamo di rigiocare il prima possibile - spiega -. Ci sarà il derby con l’Urania e devo ammettere che stiamo parlando di una realtà che seguo da anni con molta simpatia. Ho passato molti sabati ad andare a vederla in A2, una realtà sportiva davvero interessante. Sì, noi siamo Cantù, ma incontreremo tutti con la giusta considerazione e l’attenzione che meritano. Abbiamo la nostra strada da percorrere e affronteremo tutti con rispetto e convinzione».

E in casa Urania? C’è grande attesa per il derby con Cantù, finora disputato solo a livello giovanile, come conferma il general manager dei “wildcats” meneghini Luca Biganzoli: «Nel giovanile abbiamo incrociato spesso Cantù, ma a questo livello mai - spiega . Urania si affaccia da poco in A2, questa sarà la nostra terza stagione, e ritrovarsi a fare il derby con Cantù è un’emozione bellissima. Qualche anno fa sarebbe stato un sogno. Ricordiamoci che la nostra è una favola, siamo partiti dall’oratorio». Una delle maggiori sorprese degli ultimi anni. «Il primo anno stavamo facendo un ottimo campionato - continua -. Siamo arrivati settimi alla fine della fase regolare e abbiamo conquistato i playoff. Poi tutto è stato interrotto per il Covid. Nell’ultima stagione abbiamo centrato i playoff e poi siamo usciti con Verona. La cosa a cui tenevamo maggiormente era l’impatto con la città, ovvero riuscire a coinvolgere l’appassionato di pallacanestro. Abbiamo fatto serate con più di 3.000 persone al PalaLido con un pubblico composto in prevalenza da famiglie e bambini. Il nostro obiettivo era essere un’alternativa all’Olimpia e ci siamo riusciti».

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