Cantù, Moretti elogia Metta
«Non è un mangiapalloni»

Il tecnico di Pistoia si sofferma sulla partita del nuovo idolo dell’Acqua Vitasnella

Il giorno dopo è ancora più dolce il pensiero della vittoria per la Giorgio Tesi Group Pistoia. Si piange a Cantù, per una sconfitta a dir poco rocambolesca; si ride in Toscana, dove adesso l’obiettivo dei play off è più vicino. Paolo Moretti parla così di una partita pazzesche, da libro “Cuore”:«Insieme a Cantù abbiamo dato vita ad una partita straordinaria per emozioni - dice il tecnico della Giorgio Tesi Group -. Giocate belle, pazzie, rimonte. Questa partita riempie il libro del nostro campionato».

Argomento rimonte: ecco il punto di vista di Moretti: «Sul nostro +12 è stata brava Cantù a crederci fino alla fine. Hanno fatto un passo avanti anziché uno indietro. Noi abbiamo pagato le cortissime rotazioni sul perimetro. I due playmaker sono stati encomiabili. Eravamo già pochi sul perimetro ed il setup di Cantù, con tre playmaker in campo contemporaneamente, mi ha costretto a giocare con Brown da 3 anziché da 4. È stata una partita molto dispendiosa. Forse in quel frangente pensavamo di averla vinta, ci siamo rilassati e ci è costato molto caro».

Per fortuna poi ci ha pensato Tony Easley nel supplementare:«Ammetto di averci pensato se rimettere o meno Tony - prosegue Moretti -. Qualcuno lassù poi ha spostato il neurone nella mia testa sul sì ed è andata come è andata. Ho ringraziato Easley negli spogliatoi.È stato encomiabile come tutti gli altri».

Per Pistoia quello contro Cantù è stato come dice il mio amico Flavio Carera, «un altro miracolo sportivo - sottolinea il tecnico aretino -. Senza Cinciarini, con Milbourne su un piede solo, ha pulsato forte il cuore italiano del gruppo. Play off più vicini? Non abbiamo la cilindrata per competere con squadre come Cantù, Avellino, Roma, ma ci siamo mantenuti questo sogno aperto. Abbiamo ancora due partite in casa, e quattro fuori. Dobbiamo arrivare a quota 28 punti. Sarebbe un altro miracolo sportivo».

Moretti si traveste anche da coach dell’Acqua Vitasnella e commenta l’esordio di Metta World Peace: «Ha dato una mano a Cantù. World Peace è un giocatore solido, passa bene la palla, non è un mangiapalloni, segna con continuità i tiri liberi. I conti però potrebbero non tornare. Buva, Abass, Jones faranno un po’ più di panchina. La certezza comunque è che un giocatore come Metta, a queste latitudini, può essere decisivo».

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