Cantù, senti Blakes e Udanoh
«L’idea è vincere il più possibile»

Si raccontano i primi stranieri arrivati in città. La guardia: «Bell’ambiente». L’ala: «Nessun calcolo».

Sono stati i primissimi ad arrivare da oltre Oceano e a conoscere, seppur in minima parte per il momento, l’ambiente di Cantù, intesa come città più che come Pallacanestro.

Gerry Blakes è stato il primo, ormai più di una settimana fa: «Sono davvero molto contento di essere qui in Italia e Cantù, mi sento davvero molto fortunato ad avere questa opportunità e voglio sfruttarla al meglio».

Guardia, classe 1993, arriva da due stagioni nei pro, una a Cipro e una in Svezia, dopo aver frequentato il college ad Arizona State: «Lo scorso anno ho vinto il campionato svedese con i Norrkoping Dolphins, è stato davvero bello ed emozionante: Ora sono arrivato in Italia, un campionato molto competitivo e so che può essere una grande occasione per me”.

Non ama parlare di sé come giocatore: «Sono un vincente, nel senso che il mio unico obiettivo è vincere, non mi interessa se portando, punti, difesa o rimbalzi. Sono a disposizione del coach e dei compagni per arrivare alla vittoria, non mi piacciono gli individualismi e le statistiche, ma solo leggere la V di vittoria alla fine dei 40 minuti».

Da Ingelwood, Los Angeles, alla piccola Cantù: «Sinceramente della città ho visto ancora ben poco, ma mi è capitato di incontrare qualche canturino per strada, mi sono sembrati molto amichevoli e appassionati. Tutti mi hanno parlato bene di questo posto e i compagni italiani mi hanno accolto subito con grande calore. Credo mi troverò bene. Dopo un anno in Svezia mi aspetto sicuramente temperature più miti e giornate più soleggiate», scherza.

Poco dopo il suo arrivo Cantù ha potuto conoscere anche Ike Udanoh in splendida forma già ad agosto che gli ha subito permesso di mostrare le sue doti atletiche e il suo fisico da dio greco.

Ala forte esperta e giramondo, ha lasciato parte del cuore in Italia, dove ha già giocato a Mantova e Ferrara: «Sono davvero contento di essere tornato in Italia – dice come prima cosa - credo sia uno dei pochi paesi al di fuori di casa mia dove potrei veramente trasferirmi a vivere. Gerry ha detto che in Svezia fa freddo, ma solo perché non è mai stato in Kazakhstan».

Giocatore pragmatico e uno dei possibili punti di forza della nuova Cantù: «Sono un giocatore che fa della fisicità il suo punto forte. Gioco duro, sia in attacco che in difesa, porto la mia energia e la mia abilità a rimbalzo al servizio della squadra».

Entrambi quindi parlano di team più che di personalismi: «Sarà una stagione dove il nostro obiettivo dovrà essere vincere più partite possibili e migliorare come team giorno per giorno, senza fare troppi calcoli. Dovremo guardare più a noi stessi che agli altri o alla classifica. Se giocheremo bene potremmo dare del filo da torcere a tutti, il campionato italiano è di alto livello, ma io ho fiducia in questa squadra e nei miei compagni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA