«Cantù, sopravvivere oggi
per essere più solida domani»

Intervista con la presidente della Pallacanestro Cantù, Anna Cremascoli

Presidente, lei ha premesso che è ancora animata da tanto entusiasmo ma come saprà effettivamente calarsi dai fasti della finale scudetto e dell’Eurolega agli scenari meno sfarzosi della lotta per non retrocedere?

«Sono una persona che lavora molto per priorità. Ci sono dei momenti e persino dei cicli, con determinate condizioni di ricchezza del club e magari anche del Paese, in cui è giusto oltre che doveroso puntare al massimo. E ce ne sono altri, invece, in cui queste condizioni mancano e la priorità è la sopravvivenza. Se escludiamo due-tre club, per tutti gli altri vi assicuro che vale questo nostra stessa necessità di riuscire a sopravvivere. Allo stato attuale è molto più lungimirante puntare a non far morire il club con la consapevolezza che tutto ciò non è affatto scontato».

E per rispondere alla domanda?

«Una volta che nella mia mente la priorità è quella, l’obiettivo divento quello. Senza tentennamenti mi sono calata in questa nuova realtà. Chiaro che le notti di Desio sarà difficile dimenticarle, ma ogni singola partita che vinceremo quest’anno dovrà avere un grande sapore perché si tratta di punti per la salvezza».

Non teme che, ridimensionati gli obiettivi, si assisterà anche a un ridimensionamento del numero degli abbonati che ormai viaggiava da tempo oltre quota tremila?

«Sì, penso potrebbe esserci, ma spero non sia un calo drastico perché se uno ha la passione verso la sua squadra ce l’ha sia nella buona sia nella cattiva sorte, con quest’ultima che è peraltro tutta da dimostrare... In sintesi, fisiologicamente qualcuno lo perderemo, dovessimo però perderne la metà allora ci sarà da riflettere».

L’intervista integrale sull’edizione de La Provincia in edicola sabato 4 luglio

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