Cappellini, ultime danze?
«Prima vi farò piangere....»

Che anno: Olimpiadi e Mondiali a Milano. La comasca si confessa: «Non si può continuare in eterno»

La accolgono in sala come la Principessa. Anna Cappellini, all’inizio di quello che (a 30 anni compiuti) potrebbe essere il suo ultimo giro di valzer agonistico, si presenta con la solita carica di determinazione ed emozione alla presentazione dei programmi sportivi dell’Agorà di Milano. Dove tornerà a pattinare dopo 10 anni. Lei la Principessa, con il solito Principe Azzurro di scena, Luca Lanotte (quello nella vita, è il marito e pattinatore Ondrej Hotarek). In tuta delle Fiamme Azzurre, coccolati e applauditi dai presenti. Dopo tanti anni al Forum, Luca e Anna hanno dovuto traslocare per i nuovi programmi (e la nuova proprietà) dell’impianto milanese. Il caso in piena estate, che avrebbe potuto mettere a rischio la preparazione della stagione per certi versi più importante della sua carriera. Ma è arrivato l’Agorà a riaprirgli le porte. Situazione risolta. Per la stagione agonistica 2017/18, che contempla Olimpiadi (in Corea del Sud) e Mondiali a Milano.

Durante la presentazione del Mondiali milanesi , Anna si lascia scappare un «parte finale di carriera», che non passa inosservato. E lei non si nasconde: «Il nostro sport, lo sapete, è cadenzato dai quadrienni olimpici. Non possiamo andare avanti in eterno. Dovremo parlare con il nostro corpo militare e con la Federazione, ma certo... comincio a pensare a cosa farò poi. Potrebbe anche essere l’ultima stagione. Ma non ci voglio pensare. È talmente ricco quest’anno che non lascia spazio ai programmi».

Un grande anno con la terza Olimpiade della sua vita e i mondiali al Forum, del quale conosce ogni angolo e ogni cubetto di ghiaccio. Con quali obiettivi? «Non vorrei parlare di numeri e risultati. Abbiamo avuto l’onore e l’orgoglio di vincere un campionato del mondo, ma non è stato bello come l’anno scorso a Helsinki dove, seppure sesti, alla fine abbiamo ricevuto una standing ovation di tutta l’Hartwall Arena. Ecco il nostro obiettivo: avere un’altra standing ovation, magari a Milano nel nostro palazzo. Arrivare al cuore della gente, commuovere».

I brani

E la scelta dei brani di quest’anno non è casuale: «Il libero lo faremo sulle note de “La vita è bella” di Benigni. Volevamo qualcosa che rappresentasse l’arte italiana, adatta a un mondiale in Italia. Speriamo di far piangere il pubblico di commozione e piangere anche noi a fine esibizione».

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