
Sport
Mercoledì 11 Maggio 2011
Caso Wabara: condanne
per i due ultrà
Il comasco non potrà andare allo stadio per cinque anni per insulti razzisti, il canturino, accusato di invasione di campo, per un anno. Il presidente della Comense Pennestrì prepara la difesa alla Procura della Federbasket
Ora però tocca alla Comense per quanto concerne la giustizia sportiva. Martedì prossimo il presidente Antonio Pennestrì sarà sentito presso la Procura Federale di Milano. E partirà all'attacco. Secondo lui, in tutta questa vicenda, le uniche prove visibili riguardano il dito medio che Wabara rivolge al pubblico a partita in corso. Oppure la sfuriata del dopo gara sotto gli occhi dell'osservatore degli arbitri Albanesi. Pennestrì citerà diversi testimoni: tre spettatori, una giocatrice della Comense, il presidente della Fip di Como Pini, lo stesso Albanesi, e perfino il primo arbitro Pisoni. «Sono lieto che la Procura mi abbia convocato e non avevo dubbi - afferma Pennestrì - avendo io fatto un esposto contro questa giocatrice. Sono certo che la Procura valuterà e trarrà le sue conclusioni. Porterò un dossier di prove e dirò che la ragazza irrideva il pubblico, indicando il tabellone e applaudendo in segno di scherno e facendo il dito medio. Non contenta, proseguiva dopo la partita avventandosi alla balaustra contro gli spettatori. Direi anzi che è stato maturo il nostro pubblico a non reagire alle provocazioni. Esibirò anche la lettera di solidarietà e di testimonianza dell'assessore comunale Faverio. Aggiungo che abbiamo dovuto subire una gogna mediatica nazionale assolutamente fuori luogo. Ma aspetto la sentenza, e poi mi muoverò». Da parte Geas già sentiti Montini e Wabara. Il giallo continua.
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