Che fatica per Cantù
Si allena sulla sabbia

La Pallacanestro Cantù comincia a fare sul serio, pur in assenza degli americani che si uniranno al gruppo a Ferragosto dopo la quarantena

La Pallacanestro Cantù comincia a fare sul serio, pur in assenza degli americani che si uniranno al gruppo a Ferragosto dopo la quarantena. Il preparatore fisico Oscar Pedretti, d’intesa con lo staff tecnico, ieri ha “torchiato” i giocatori con una doppia seduta di allenamenti. Nella mattinata la squadra si è ritrovata per un’inusuale, ma gradita, seduta sul campo di beach volley allestito al centro sportivo San Giorgio di Lurago Marinone.

Allenarsi sulla sabbia, com’è noto, sotto pone gli atleti a un dispendioso surplus di energia. Sono stati provati salti e atterraggi, scatti e tutto quanto può mettere benzina nel motore, in questa prima fase di preparazione atletica. Nel pomeriggio, invece, è stato proposto il primo vero allenamento di basket, con tiri, schemi e prime indicazioni tattiche.

La doppia seduta di ieri è arrivata al termine di una prima settimana intensa di lavoro per gli italiani e i giovani aggregati del Progetto Giovani Cantù. Giorni di lavoro in cui la squadra si è ritrovata alla palestra Parini (il Toto Caimi di Vighizzolo è chiuso per lavori di manutenzione), ovviamente a ranghi ridotti, con i giocatori americani al lavoro da casa, in collegamento telefonico con la palestra. Anche a distanza, il preparatore Pedretti è riuscito ugualmente a coordinare il lavoro degli atleti statunitensi, seguendoli passo per passo via Zoom - una “app” dedicata alle videochiamate esplosa nel corso del lockdown - con tanto di computer portatile sul parquet. In questi primi allenamenti lo staff canturino si è concentrato più sulla didattica dei movimenti, sul rinforzo muscolare e su esercizi preabilitativi.

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