Botta sogna in grande: «Vorrei
un trionfo sugli Champs Elysées»

Il comasco ha iniziato bene negli Under 23 grazie un quarto e un settimo posto al primo anno: «Mi piace la pianura e amo l’adrenalina della volata»

Un quarto e un settimo posto, al primo anno da Under 23, qualcosa vorranno pur dire. Matteo Botta, corridore comasco passato proprio nel 2022 al Velo Club Medrisio, di fermarsi qui non ne ha proprio voglia, però.

«Mendrisio, come visto negli ultimi anni, fa un calendario internazionale. In Italia corre quasi tutte le gare più importanti, partecipa a corse anche da più giorni in Francia ed è ovviamente attiva in Svizzera. Mi permette, insomma, di misurarmi nel confronto con varie tipologia di corridori», racconta spiegando la decisione di accasarsi nel Canton Ticino.

Tra bicicletta e studio

A 19 anni e qualche mese (è nato il 18 febbraio 2003), Botta quest’anno si divide tra bicicletta e studio. All’ultimo anno di Setificio, l’atleta di Capiago Intimiano punta dritto verso la triennale in Scienze motorie, prospettiva decisa «per vedere qualcosa d’altro, oltre al ciclismo», ancorché la bicicletta rimanga in questa fase della vita in cima ai suoi pensieri.

Sognare, in fondo, non costa nulla. Lui, per non farsi mancare la ciliegina sulla torta, sorride pensando a un futuro in giallo («mi piacerebbe vincere sugli Champs Elysées», confessa tra il serio e il faceto) e, nell’immediato, pensa alle prossime sfide in programma, con la Torino-Biella di domenica e la Coppa Caduti Nervianesi di lunedì a rappresentare i traguardi più prossimi da inseguire.

«Mi piace la pianura», continua parlando di sé. Non è finita qui, però. «Amo l’adrenalina della volata», prosegue guardando a quegli ultimi metri in cui dare fondo a tutte le energie residue per spingere al massimo. Per specializzarsi, del resto, c’è ancora tempo, con un anno – quello in corso – pensato per progredire e, un pezzo alla volta, per prendere possesso della nuova categoria dopo il biennio da Juniores all’Energy Team di Albese con Cassano.

«Una stagione per crescere»

«Per me è stata una specie di seconda casa. Ora mi aspetto una stagione per crescere, un anno nel quale cominciare a capire come si affronta la nuova categoria», sottolinea guardando all’impegno tra gli Under, che poi altro non sono che l’anticamera del professionismo cui buona parte del gruppo aspira.

«È chiaro che il sogno nel cassetto è quello. Arrivarci, però, non è per tutti», afferma Botta raccontando una verità cristallina.

L’allenamento, in fondo, non basta. Farlo con costanza, però, è il primo passo. Il resto viene in gara, nel confronto con gli altri.

«Gli allenamenti lunghi li svolgo prevalentemente sulle strade svizzere, anche se mi piace anche il buon vecchio lago di Como. In Svizzera allenarsi è apparentemente più sicuro. C’è meno traffico e più attenzione da parte degli automobilisti», conclude.

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