Il Lombardia l’8 agosto?
Como in pole per l’arrivo

Nei prossimi giorni la decisione definitiva, ma ormai non ci sono più dubbi

L’Uci nelle prossime ore ufficializzerà il Giro di Lombardia alla data dell’8 agosto. Doveva farlo ieri ma sembra che serva un po’ di tempo in più perché ci sono valutazioni complicate. Tutto a rischio? Vedremo. Se sarà tutto ok la palla passerà alle organizzazioni locali, quelle di Como e Bergamo, per giocarsi la partenza e l’arrivo. La sensazione? Che Como sia avvantaggiata nella corsa ad avere (ancora) l’arrivo. Mentre Bergamo, che pur considera questo grande evento come la rinascita dopo il dramma del coronavirus, potrebbe accontentarsi della partenza. Tra l’altro più adatta, dal punto di vista protocollare, a rappresentare un momento di raccoglimento e di riflessione: mentre l’arrivo vive più sul momento agonistico, la partenza può radunare sul palco ospiti e pensatori di vario genere. Nei prossimi giorni ci saranno gli incontri necessari tra Bergamo, Como ed Rcs per mettere a punto il piano. Anche perché mancano poco meno di dieci settimane, il tempo non è moltissimo e bisogna darsi da fare. Anche e soprattutto per un aspetto fondamentale e assolutamente nuovo: questa sarebbe la prima gara di grande (e piccolo) ciclismo post pandemia. E dunque si porterebbe dietro una serie di problematiche nuove la cui soluzione rappresenterà una guida per l’organizzazione di tutte le altre gare monumento che seguiranno, dalle grandi corse a tappe alle classiche di un giorno. Perché le incognite sono tante. E riguardano il distanziamento sociale. Se nelle condizioni della partenza e dell’arrivo, si potrà gestire bene la situazione allestendo zone aperte (o chiuse) al pubblico che tengano conto di queste nuove necessità, come si farà sugli oltre 200 km, di corsa? Come si farà a mantenere i distanziamento sociale tra gli spettatori che affolleranno le zone più spettacolari, sul Ghisallo a Civiglio se ci sarà l’arrivo a Como oppure sulle rampa della città vecchia se l’arrivo sarà a Bergamo?

Un tema di cui dovranno parlare gli organizzatori. Anche se a vederla da qui la soluzione potrebbe non esserci, se non quella dell’autocontrollo degli appassionati come succede nella vita di tutti i giorni e le sanzioni che potrebbero arrivare dalla forza pubblica in perlustrazione prima del passaggio dei corridori. Un bel problema

Il Giro, la Vuelta, il Tour e il Mondiale poi si adegueranno secondo quello che si vedrà nelle ore del Giro di Lombardia. Una bella scommessa, una bella responsabilità per la corsa di casa nostra.n 

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