«Il mio Lombardia al fianco dei campioni»

L’intervista Sarà un esordio speciale per il comasco Fancellu: «Mai fatto corse così lunghe e con questi dislivelli. Il favorito? Pogacar, mi fa quasi specie essergli accanto. Se riuscissi a rimanere nel primo gruppo al Ghisallo...»

«Un po’ stanco, ma soddisfatto», Alessandro Fancellu assaporerà domani la sua prima volta al Lombardia.

Di rientro dalla Tre Valli Varesine («avrei sperato qualcosina in più, anche se il livello era simile a un Mondiale», racconta pensando al suo 72° posto all’arrivo) e con un Giro della Croazia chiuso all’ottavo posto tra i giovani, il corridore della Eolo Kometa non nasconde la sua soddisfazione per una convocazione inattesa e pertanto tutta da festeggiare.

«Un’emozione»

«Essere alla partenza sarà un’emozione. Si tratta di una delle corse più importanti al mondo», afferma pensando ai 253 chilometri che separeranno la partenza di Bergamo dall’arrivo di Como.

«Non ho mai fatto corse tanto lunghe e con questi dislivelli. Sarà una prova durissima e sono curioso di vedere come mi comporterò su una distanza del genere. Oltre i 200 chilometri forse sono andato soltanto al Campionato italiano. Lì, però, il tracciato era decisamente più facile. In Puglia il percorso era abbastanza noioso; il Lombardia, invece, non lo sarà di sicuro», sorride pensando alla gara che ha assegnato il titolo tricolore a Filippo Zana.

La curiosità di mettersi alla prova è un tratto distintivo dell’atleta di Binago che, conscio di dover correre al fianco di autentici marziani del pedale («ho visto bene quanto vanno forte», commenta guardando alla recente Tre Valli), pensa già a come fare per approcciare con i dovuti modi la sfida: «Il mio primo obiettivo sarà arrivare alla fine. Se riuscissi a rimanere nel primo gruppo sul Ghisallo, a quel punto tutto sarebbe più bello. Tutto dipende se qualcuno vorrà attaccare già lì, oppure se si salirà con un ritmo più regolare», prosegue chi a ridosso del santuario di Magreglio ha ottenuto sì un secondo posto tra gli Juniores, pur tuttavia non riuscendo mai a imporsi nelle corse giovanili.

«All’inizio è strano»

Tadej Pogačar, ancora una volta, sarà a suo dire l’avversario da battere. «È il numero uno e lo ha dimostrato anche alla Tre Valli, vincendo una volata contro gente molto veloce. Fa sicuramente specie essergli accanto; c’è sicuramente un po’ di timore quando si sta vicino a certi campioni. Quando sei a tutta, però, poi pensi soltanto a stargli dietro. All’inizio è strano, perché corri con i campioni che di solito guardi in televisione».

Di sicuro, lungo le strade non mancheranno i suoi più accaniti sostenitori. Scegliere un punto dove l’aiuto sarà più necessario che in altri sarà difficile, però: «Dalla partenza all’arrivo. Persino a Bergamo sarà impegnativo. Scherzi a parte, per ora mi godo il sogno di esserci. Poi, magari un giorno, chissà», conclude Fancellu.

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