Come segna Cantù
non segna nessuno

La Red October vanta il miglior attacco del campionato con 85.9 punti a partita (91.9 in casa). Per trovare numeri simili occorre risalire a 13 anni fa.

Far canestro è l’essenza del basket. Buttarla dentro, insomma, è lo scopo del gioco. Dopodiché vale l’adagio che “ l’attacco fa vendere i biglietti ma la difesa fa vincere le partite”, ma questo è un altro discorso.

L’attacco, dunque. Quello della Pallacanestro Cantù versione attuale, ad esempio, è il più prolifico della serie A viaggiando praticamente a 86 punti di media (85.9 a voler essere puntigliosi). Per dire, sopra gli 80 ci sono soltanto altre cinque squadre. Nell’ordine, Sassari con 83.7, Avellino (82.4), Venezia (81.6), Cremona (80.8) e Torino (80.5).

Ma dove il team allenato da Marco Sodini vince per distacco è nella classifica dei punti segnati in casa. E qui si varca quota 91: l’91.9 per la precisione. Che sono tanti, ma tanti davvero. E in questa “specialità” precedono Torino (87.9) e Sassari (85.8).

Occorre tornare alla stagione 2004/05 - e dunque a 13 anni fa - per imbattersi in una Cantù ancor più feconda in fase offensiva. Era quella la Vertical Vision dei vari Kaukenas, Stonerook, Jones, Rogers, Morandais, Blizzard, Kelecevic, Michelori, Gay, allenata da Pino Sacripanti, che all’altezza della quattordicesima giornata - giusto come ora - faceva segnare una media punti complessiva di 86.1 punti.

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