Como, Gabrielloni
«Grande accoglienza»

Esordio immediato per il nuovo attaccante. «Mi piace stare in area, ma partecipo alla manovra»

Il momento è quello giusto. Adesso tocca a lui dimostrare di essere anche l’uomo giusto. Alessandro Garbelloni è sceso in campo domenica contro la Caronnese, appena tre giorni dopo il suo arrivo nel Como. L’ultimo arrivato in attacco, ma queste gerarchie contano poco. Andreucci lo ha scelto per portare a termine una vittoria così importante, guardando chi poteva essergli più utile in un momento così delicato. E non c’è gesto più significativo per chiarire ogni dubbio: abile e arruolato.

«Mi ha fatto un enorme piacere essere preso subito in considerazione, e in una partita del genere. Non sono ancora al meglio, qualche meccanismo con la squadra ovviamente deve migliorare, ho avuto pochissimo tempo. Ma è stato facile essere accolto bene da questo gruppo».

Caso vuole, fra l’altro, che Gabrielloni abbia già giocato, sia pure solo per una manciata di partite, in coppia con uno dei suoi nuovi compagni d’attacco. Con Meloni, che insieme a lui è quello con più gol messi a segno nel recente passato. Che domenica, invece, è rimasto in panchina. «Sì, abbiamo giocato insieme l’anno scorso qualche mese nella Cavese, e c’era anche Loreto», che invece a Cava restò tutta la stagione. Ed ebbe dunque modo di gustarsi i 17 gol – 16 in campionato e uno in Coppa – con cui Gabrielloni, oggi ventiquattrenne, portò la Cavese fino al secondo posto. Un buon palmares in fatto di gol, culminato l’anno scorso nella sua stagione migliore. «Però non sono ancora riuscito a vincere un campionato, sono sempre arrivato nei playoff, ma non sono mai riuscito a vincerli».

Ecco spiegata una delle ragioni per cui Gabrielloni ha scelto di venire qui, lasciando il Bisceglie in serie C. «Preferisco giocare di più e puntare a vincere. Questa potrebbe essere finalmente l’occasione per riuscirci,e per tornare a segnare, che ne ho una gran voglia». La concorrenza in attacco ora comincia a essere tanta, «ma quando si gioca in una squadra importante è sempre così. Ed è un bene per tutti».

Come certamente è un bene arrivare in un momento del genere, in cui tutto sta andando benissimo. «Onestamente è la prima volta che gioco al Nord – lui è di Jesi, e ha sempre giocato al centrosud-, quindi mi è ancora un po’ difficile giudicare questo girone, sono qui da troppo poco. Però domenica ho visto una squadra certamente più forte del suo avversario, non è stata forse la miglior partita del Como ma è stata una grande prova di solidità e di compattezza, siamo stati certamente più squadra della Caronnese, è stata una vittoria meritata».

E lui non si è sentito un estraneo paracadutato da un’altra realtà. «No perchè per certi aspetti questa squadra assomiglia a una squadra del Sud, per l’agonismo e il carattere. Vedo che si fa un grande lavoro a livello difensivo, e questo è importante perchè è difficile farci gol». Ora lui è qui anche per aumentare i gol segnati, «sono un attaccante che predilige stare in area, difficile che possa inventare un gol dalla distanza, ho altre caratteristiche. Però mi piace anche lavorare per la squadra, attaccare gli spazi, partecipare alla manovra».

Quello che del resto ha fatto in questa sua prima uscita con il Como. «E’ stata una grandissima soddisfazione aiutare la squadra a vincere. Ora ci aspetta un periodo che può essere bellissimo e che per me è tutto una novità. Non penso ai gol dell’anno scorso, il passato è passato. Quello che mi può riservare il Como adesso mi dà tantissimo entusiasmo».

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