Como, la serie C
sembra più vicina

Le società di A interessate ad iscrivere una squadra giovanile hanno chiesto alla Figc di rinviare il progetto

Più passa il tempo e sempre meno piace l’idea delle seconde squadre in serie C. E piace poco proprio a quelle grandi società a cui il progetto è principalmente rivolto.

Parliamo dei top team di serie A, attentissimi al settore giovanile: Juventus, Napoli, Roma, Inter, Atalanta e Torino chiederanno alla Federcalcio, come anticipato da La Gazzetta dello Sport, di rinviare alla stagione 2019/20 - quindi di un anno rispetto a quanto pronosticato solo un mese fa dalla Figc - l’introduzione di questo cambiamento epocale. Richiesto un po’ da tutto il calcio italiano, ma che andrebbe pensato meglio: i grandi club – all’appello manca solo il Milan - lamentano infatti un regolamento poco lineare, tempi stretti e costi alti (l’iscrizione prevede un contributo straordinario alla Lega di C di un milione e 200 mila euro, oltre a tutti gli altri oneri). Si aggiunga al coro dei “no” anche la serie B, contraria fin da subito al progetto.

Difficilmente le proteste delle big di serie A però avranno un seguito. La Figc, pur consapevole del malessere diffuso, continua a difendere la novità e la necessità di un’introduzione immediata delle squadre “B”, per poi pensare – nel corso della prossima stagione - a una riforma più ampia e organica, che preveda la partecipazione di una decina di seconde squadre alla serie C.

Il tema riguarda molto da vicino anche il Como. Perché le seconde squadre entreranno in gioco solo se ci sarà – e ci sarà - la necessità di ripescaggi per riportare la serie C a 60 squadre. E lo faranno partendo da una posizione privilegiata: saranno infatti le prime a essere scelte, poi si procederà con una società retrocessa dalla C e, terza scelta, una squadra di D. Le gerarchie sono note da tempo. Il Como, secondo nella graduatoria di D, è sulla carta quinto in quella estesa: squadra B, Prato, Cavese, per il primo giro di ripescaggi, poi squadra B e Como non essendoci altre squadre retrocesse dalla C ripescabili. Ma è chiaro che un forfait delle seconde squadre aumenterebbe le chance del Como di risalita immediata Così come sono da valutare le situazioni di chi precede gli azzurri: il Prato è in vendita, la Cavese ha problemi con lo stadio.

Molto dipenderà dai posti disponibili in C. Al momento, l’unica squadra che certamente non si iscriverà al campionato è il Bassano. L’iscrizione – il termine è il 30 giugno - sembra invece complicata, soprattutto per l’annunciato disimpegno delle rispettive proprietà, per Trapani, Juve Stabia, Mestre, Pro Piacenza e Reggiana. E nuovi spiragli si potrebbero aprire per il Como anche alla luce delle crisi di alcune società di serie B a serio rischio iscrizione.

Si stanno vivendo ore drammatiche a Cesena: la società si è infatti vista respingere dall’Agenzia delle Entrate la richiesta di dilazione del debito di 32 milioni di euro nei confronti dell’erario. Il presidente Giorgio Lugaresi, in una lettera, ha anche minacciato il suicidio e la fine della società romagnola sembra vicina.

Anche Bari e Foggia, al momento non sono tranquille. Se una sola non si iscriverà e verrà ripescata una delle retrocesse tra Entella, Novara, Pro Vercelli e Ternana, si libererebbe un altro posto in serie C. Il che renderebbe sempre più probabile il ripescaggio del Como.

© RIPRODUZIONE RISERVATA