Corbani: «Ritmo e attenzione
Questa Cantù è partita bene»

Intervista con l’allenatore dell’Acqua Vitasnella dopo i primi dieci giorni di lavoro con la nuova squadra.

Dunque, coach, come è stato questo atterraggio a Cantù?

«Perfetto. Pur non nutrendo molti dubbi al riguardo, ho trovato un’organizzazione e uno staff di altissimo profilo poiché la società non ha smesso di investire sulla qualità delle persone. Si percepisce, inoltre, il grande interesse che la città nutre nei nostri confronti»

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Quali “scoperte” ha avuto modo di fare?

«Che a Cantù sono tutti sensi unici, che penso di essere arrivato in un posto e invece mi ritrovo in un altro, che non riesco ancora a evitare di perdermi... Più seriamente, sto scoprendo alcune cose che sembrano piccole ma che in realtà non lo sono: vivere il più possibile con lo staff fuori dal parquet anche solo per un aperitivo se non per un pranzo o una cena. Del resto, è la quotidianità che costruisce il gruppo. Ecco, sto scoprendo con ammirazione proprio questa quotidianità».

Come ha trovato i giocatori rispetto a quanto si attendeva?

«Direi molto bene. Innanzitutto c’è la partecipazione di tutti e questo rappresenta una solida quanto imprescindibile base di partenza. La capacità di ascolto è elevata così come quella di far le cose condividendole. Abbiamo davvero iniziato con il piede giusto».

Aveva timori?

«Avevamo la speranza, non certo l’assoluta certezza, che potesse andare così. Mi piace il ritmo dell’allenamento e la capacità di riuscire a mantenere l’attenzione anche nei momenti di stanchezza. È soprattutto quest’ultimo l’indicatore della capacità o meno di stare bene assieme».

L’intervista integrale sull’edizione de La Provincia in edicola sabato 29 agosto

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