Costacurta e i ragazzi Next Gen Cup
«Un bel gruppo e di grande talento»

Il tecnico dell’Under 18 di Cantù si racconta dopo i successi del girone di Bologna. «Per me una bella sfida»

Ha ereditato da Antonio Visciglia un compito importante. Quello di allenare la squadra di punta del settore giovanile di Cantù.

Vale a dire l’Under 18 d’Eccellenza con il talentuoso gruppo dei 2002, già campione d’Italia Under 16 e bronzo Under 18 sotto età, e con le carte in regola per puntare anche quest’anno al podio. Una squadra che è un gioiello e un patrimonio della società.

Mattia Costacurta, 28 anni di Cantù, dopo la trafila da giocatore nel minibasket e nelle giovanili canturine (poi da senior in campo a Cadorago, Rovello e Senna) e la gavetta da allenatore sulle panchine dello stesso Progetto Giovani Cantù (20 anni tra giocatore e allenatore, 10 dei quali da assistente e capo con 3 finali nazionali), quest’anno ha preso in mano la guida dell’U18.

«Una bella sfida – dichiara -. Per me è un grande piacere e ringrazio i responsabili che mi hanno dato questa opportunità e mi permettono di lavorare senza pressione. Avere la fortuna di guidare questa squadra è un fatto molto importante di cui vado fiero, di cui sento la responsabilità, ed è un ulteriore step nel mio percorso».

Il primo passo è stata la qualificazione alle finali della Next Gen Cup. «Era il nostro obiettivo - continua Costacurta - e l’abbiamo raggiunto con una grande reazione dopo la sconfitta iniziale. Vivere tre giorni tutti insieme è servito anche per compattare la squadra: non per niente siamo usciti dalle difficoltà grazie al gruppo. È stata un’ottima esperienza. E abbiamo giocato tre gare vere che servono per il campionato».

Non solo Gabriele Procida però. Ci sono diversi talenti. «Sì, alla Next abbiamo visto che nelle varie partite ci sono stati interpreti diversi - dice - . La nostra forza è proprio quella di potersi affidare a tanti giocatori che possono essere protagonisti. Questo è un gruppo, non solo di ottimi ragazzi e di giocatori di livello, ma che lavora assieme da tanti anni e si conosce molto bene».

Che tipo di allenatore è Costacurta? «Uno che cerca di bilanciare la parte di campo e i rapporti con i giocatori - la spiegazione del coach - . Bastone e carota. Ben sapendo che con i ragazzi bisogna creare un rapporto di fiducia personale prima ancora che cestistico. Le mie idee tecniche sono quelle che appartengono al Pgc, cioè innanzitutto attenzione sulla crescita individuale. Tatticamente prediligo i ritmi alti».

Nel ruolo di assistente c’è la presenza importante di Christian Di Giuliomaria. «E mi trovo molto bene con lui - prosegue -. Oltre alle sue capacità tecniche di comprensione del gioco, condividiamo molte idee. Siamo entrati subito in sintonia».

Ora ci si rituffa nel campionato. «Vogliamo mantenere il primo posto del girone, che manda direttamente alle finali nazionali e consente di evitare i concentramenti che sono sempre pericolosi - conclude l’analisi coach Costacurta -. A gennaio avremo le partite con Tortona e Campus Piemonte che saranno decisive. Poi ci piacerebbe tornare sul podio tricolore, ma non sarà facile».

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