Cremascoli “sponsor” del russo:
«Con lui Cantù tornerà a vincere»

Intervista con la presidente della Pallacanestro Cantù.

Rifarebbe quello che ha fatto accettando la “corte” di Dmitry Gerasimenko, oppure si è in qualche modo pentita?

«Avevo e continuo ad avere la consapevolezza di aver preso la decisione giusta. Non tanto per me, quanto per la società. Mi chiedo, infatti, quando sulla nostra strada potrà di nuovo spuntare uno con questa capacità economica e al quale nel contempo interessa investire».

Vero che non vedevate l’ora di cedere?

«Oddio, non è proprio così. Più che altro non speravamo più di farlo perché di acquirenti all’orizzonte non sono mai spuntati dopo che un anno e mezzo fa avevo lanciato il grido d’allarme».

Smentisce un suo arricchimento conseguente alla cessione delle quote di maggioranza?

«Abbiamo ceduto le quote al loro valore nominale così come, del resto, le avevamo acquisite. Il capitale sociale è di 200mila euro, con 200mila azioni del valore di 1 euro ciascuna. Lui ha fatto ingresso con circa il 60%, per cui il conto è presto fatto».

C’è un certo scetticismo in giro quando si tira in ballo il magnate russo con qualcuno a sostenere che per Cantù non sia altro che l’inizio della fine.

«Datemi retta, l’inizio della fine era già cominciato e anzi era il presupposto da cui si partiva. Fossi un tifoso sarei contento perché è arrivato chi non solo può garantirci un futuro ma anche colui il quale nei prossimi anni potrà tornare a farci vincere in Italia. Tanti altri club, credetemi, ci stanno invidiando».

L’intervista integrale sull’edizione de La Provincia in edicola venerdì 13 novembre

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