Dal basket al tiro
Liverani esplode

La storia del giocatore della Briantea84 che adesso culla il sogno di sfondare anche al poligono

Basket in carrozzina e tiro a segno paralimpico: la vita di Andrea Liverani, milanese di 24 anni, si profila sempre più nel senso dello sport. Il giovane atleta della UnipolSai di serie B, entrato a far parte della Briantea84 nel 2011 a seguito di un incidente in moto, ha scoperto nella carabina una passione che oggi è diventata un vero e proprio talento su cui puntare.

Nella gara di Bologna del 29 marzo, Liverani – tesserato per l’Atletico H di Bologna – ha conquistato il punteggio minimo per accedere alla Coppa del Mondo nella specialità carabina R5 (Mixed air rifle prone position, 10 metri a terra): 630.1, quindi un decimo in più della soglia di accesso alla manifestazione iridata in programma dal 7 al 15 luglio a Osijek, in Croazia, dove verranno assegnate 27 slot paralimpiche per Rio 2016.

Un risultato molto incoraggiante, che ha immediatamente messo in moto la Fispes (Federazione italiana sport speciali) per assicurare al nuovo prospetto italiano una classificazione internazionale, necessaria per prendere parte alle gare che contano.

«Mi alleno al Tiro a segno nazionale di Milano solitamente 3 volte alla settimana – ha raccontato Andrea -, seguito in particolare da Ofir Goldstain, ex tiratore israeliano esperto nella posizione a terra ed ex tecnico della nazionale israeliana. Ho cominciato a tirare da agonista lo scorso settembre, prima andavo al poligono ma, non avendo attrezzatura tecnica e non essendo seguito, era più per divertimento».

Il 25 aprile prossimo Liverani sarà dunque ad Hannover per sottoporsi alla visita di classificazione internazionale per l’assegnazione di una classe a livello: «Spero che tengano conto del deficit del nervo circonflesso a livello della spalla – ha ammesso Liverani – in modo da poter gareggiare alla pari con gli altri tiratori. In ogni caso penso che questo risultato sia frutto del duro e costante allenamento che ho cominciato a settembre, della passione, dei consigli degli allenatori, di chiunque mi abbia incoraggiato e in parte anche della Briantea84 che, quando uscii dall’ospedale e mi avvicinai allo sport, nonostante i problemi alla spalla e le poche forze, mi insegnò a non risparmiarmi mai e a dare sempre il 100%».

«Quello che mi è successo non è affatto un punto di arrivo ma di partenza, mi spingerà ad allenarmi sempre più duramente in vista della Paralimpiadi della prossima estate. Mi piacerebbe ringraziare il mio allenatore del poligono Ofir Goldstain che è sempre stato presente alle gare, il responsabile tecnico nazionale della federazione paralimpica Giuseppe Ugherani, e Valentina Turisini che hanno creato le condizioni di poter farmi allenare da un tecnico di alto livello, il Tsn di Milano, i miei allenatori di basket (Marco Tomba e Malik Abes) per avermi spinto a dare il massimo in tutte le situazioni, la mia famiglia che mi segue sempre ed i miei amici che mi hanno sostenuto».

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