Dalla A alla Promozione
La storia di Pappalardo

Lo avevamo lasciato due anni fa nel roster di serie A della Red October Cantù, lo abbiamo ritrovato adesso al Blackcourth Cucciago

Lo avevamo lasciato due anni fa nel roster di serie A della Red October Cantù, lo abbiamo ritrovato adesso nel campionato di Promozione al Blackcourth Cucciago.

Curiosa questa storia di Luca Pappalardo, il centro del 1999 canturino che per due stagioni ha assaporato la serie A e che ora riparte dai “bassifondi” provinciali.

Il suo passato è stato costellato da alcuni grossi ostacoli fisici. Aveva infatti iniziato a giocare a minibasket a Cantù «ma ben presto mi sono dovuto operare a entrambe le caviglie e mi hanno anche accorciato un tendine d’Achille – ricorda - Così ho dovuto stare lontano dal basket per qualche anno. Poi un giorno mentre giocavo da solo all’oratorio di Cucciago, ho incontrato coach Francesco Moro e da lì ho iniziato a giocare nel Cucciago. Sono poi passato nel Team Abc Cantù, prima nei campionati regionali con allenatore Francesco Milo (Moro e Milo sono i suoi attuali tecnici a Cucciago, nda.) e poi in Eccellenza».

Arriva così nel 2017 la chiamata in serie A. «C’è stata la possibilità di provare ed è stata un’esperienza fantastica. Il primo anno da aggregato con allenatore Sodini, e il secondo con un contratto con Pashutin prima e Brienza poi. Ho avuto la possibilità di farmi le ossa e di vivere quel mondo: non mi aspettavo neanche quei pochi minuti che ho giocato».

Terminato il contratto, «vado a un camp a Cermenate dove c’è Sacripanti, che riceve una chiamata da Avellino in serie B perché avevano bisogno subito di un lungo. Detto fatto, parto per Avellino».

La sfortuna però lo perseguita. «Avevo lesionato un tendine rotuleo e, siccome ad Avellino dopo la retrocessione non avevano i macchinari adeguati per curarmi, sono tornato a Cantù dove c’è gente più preparata per fare terapia. Senonché poi arriva il Covid e così non ho più trovato squadra».

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