Dalmonte: «Per Roma è dura
Ho visto una Cantù meravigliosa»

L’Acea Virtus Roma in classifica insegue a due lunghezze l’Acqua Vitasnella alla vigilia dello scontro diretto.

Due rookie e mezzo e cinque esordienti nel campionato italiano nel contesto di un roster non lunghissimo. Un livello di scommesse molto alto, insomma. Anche così, Luca Dalmonte, si spiega il vostro ritardo in classifica?

«Senza dubbio questa è una motivazione. L’altra, non meno importante, è che il ritmo del doppio impegno settimanale ci è fatalmente costato qualcosa in Italia».

Squadra pressoché completamente nuova la vostra, eppure avete acquisito praticamente subito una precisa identità.

«Che non abbiamo mai persa, se è per questo. Sono piuttosto le energie che abbiamo perduto. E nella situazione di impasse ci è mancato un punto fermo. Tutto ciò ci ha fatto smarrire fiducia. Anche se, a onor del vero, soltanto una volta non siamo pervenuti. Ed è accaduto a Brindisi.

Un ko pesantissimo, in effetti.

Le cui cicatrici mentali ce le siamo portati appresso nel successivo match casalingo con Trento che abbiamo perso. E che ci è costato anche un minimo di serenità».

Coach, l’ha vista Cantù contro il Khimki?

«Certo che sì e mi ha fatto una grande impressione disputando una partita meravigliosa. Si è trattato di una gara giocata bene e preparata meglio. Complimenti davvero».

A spanne, sotto canestro siete parecchio inferiori a loro.

«Se i tuoi centri sono Williams e Shermadini sei ricco di famiglia perché due lunghi del genere, insieme, sono in pochi a poterseli permettere».

Quindi in area Roma potrebbe far una gran fatica.

«Se restassimo al condizionale - potrebbe, appunto - saremmo contenti... In effetti lì dentro siamo in debito di chili e centimetri. Non possiamo negare l’evidenza, ma responsabilizzare oltre modo i nostri lunghi sarebbe un errore. Dobbiamo sopperire di squadra. E questo gruppo quanto a disponibilità e sacrificio è strepitoso».

L’intervista integrale sull’edizione de La Provincia in edicola sabato 10 gennaio

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