Della Fiori: «Il mercato?
Una pausa di riflessione»

Il direttore sportivo della Pallacanestro Cantù fa il punto della situazione.

Abass sembra essere ormai una garanzia, ma come è cambiata nel frattempo la squadra con i recenti innesti di Hodge e Johnson?

«Il loro grande pregio, oltre naturalmente all’elevata qualità tecnica che è indiscutibile, è che si tratta di due bravi ragazzi che si stanno inserendo in un gruppo di ragazzi a modo. L’etica del lavoro, insomma, è il comune denominatore tra “vecchi” e “nuovi”. I mutamenti in seno alla squadra sono così stati accettati molto bene dai giocatori già qui e questo non era affatto scontato poiché quando ci sono cambiamenti si pongono anche alcuni interrogativi. Posso fare un esempio».

Avanti

«Dopo la grandissima prestazione nel derby, JJJ a Venezia è venuto fuori nel secondo tempo ma durante il primo era in panchina a incitare a gran voce i compagni. Quanto a Hodge, elemento di grande personalità, ha ceduto volentieri la scena dapprima a Heslip e poi ad Abass senza tenersi nulla per sé. Insomma, con questi due nuovi arrivi, gli altri giocatori non solo non sono stati relegati in secondo piano, bensì sono saliti di livello».

Che altro c’è da attendersi ora dal mercato?

«Gerasimenko era stato chiaro sin da subito dicendo che voleva migliorare la squadra e cambiare gli obiettivi in corsa. Mi sembra, in effetti, che si stia andando proprio in questa direzione. Il mercato è costantemente monitorato perché le regole consentono di intervenire pressoché continuamente. La volontà, del resto, è quella di non fermarsi ma prima occorre pensare al campo e a dare del tempo affinché la squadra possa integrarsi al meglio, allenamento dopo allenamento».

Sfumato l’arrivo di Culpepper, dato per imminente, sembra vi stiate prendendo una breve pausa di riflessione. Vero?

«Può essere...»

L’intervista integrale sull’edizione de La Provincia in edicola mercoledì 9 dicembre

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