Esordio Cantù, Della Fiori
«Aradori è il nostro faro»

Alla vigilia della prima di campionato (domani ore 18.15 contro Pistoia al Pianella), abbiamo intervistato il nuovo direttore sportivo della società

Alla vigilia dell’esordio della Pallacanestro Cantù in campionato (domani ore 18.15 contro Pistoia al Pianella), abbiamo intervistato il nuovo direttore sportivo Daniele Della Fiori.

Daniele, quali sono state le priorità nella creazione del nuovo roster?

Diciamo che, al di là delle caratteristiche tecniche di ognuno, nella costruzione della squadra abbiamo voluto puntare su elementi versatili e animati da grandi motivazioni. Ragland con la sua volontà di riconfermarsi e di fare un passo in avanti verso i top team europei, Jenkins, un ragazzo di grande tenacia, che ci tiene a dimostrare il suo valore anche in Serie A, Abass e Rullo, che per motivi differenti devono lanciarsi o rilanciarsi, Jones, che è alla sua prima esperienza in un campionato di questo livello, Uter, che ci tiene a salire un altro gradino nella sua carriera sempre in crescita e Gentile che vuole ribadire anche in Europa tutto ciò che di buono ha fatto a Caserta. Le stesse motivazioni le ho trovate nei nostri tre giocatori più rappresentativi. Leunen, che è diventato meritatamente il capitano, è un elemento che abbiamo voluto fortemente per dedizione e capacità di mettersi al servizio della squadra oltre che per la sua tecnica e ha dimostrato di tenere a Cantù accettando livelli salariali diversi dagli anni recenti. Marco Cusin è animato da una enorme voglia di rivalsa e per questo ha accettato una pesante decurtazione del suo ingaggio: di ciò, come spesso detto nel corso dell’estate, lo ringrazio nuovamente. Lasciatemi però oggi spendere una parola in più per Pietro Aradori, credo sia doveroso: il suo venirci incontro con una riduzione del contratto rappresenta per me e per la società un grande gesto. Un giocatore qualunque guardando a quello che aveva prodotto nella scorsa stagione, in cui per lunghi tratti è stato il migliore elemento e il trascinatore della squadra, avrebbe preso la richiesta di un sacrificio economico, anche se non grandissimo, come un’offesa e una cosa ingiusta. Invece Pietro, interpretando al meglio lo spirito di Cantù, ha accettato senza battere ciglio. Pietro sarà il nostro leader, un giocatore ed un ragazzo straordinario che avrà le chiavi della squadra. Il suo gesto rende merito alla nostra scelta di aver costruito la nostra formazione intorno a lui.

Puoi tracciare un primo bilancio del precampionato?

E’ difficile dare un giudizio tecnico sulla squadra in questo momento visto che ci siamo allenati poco insieme e dato che le gerarchie non sono ancora ben definite. E’ emerso però che la nostra è una formazione combattiva e di carattere. E’ sufficiente pensare alla gara di Sassari, che è un po’ la fotografia del nostro precampionato, dove nelle difficoltà abbiamo messo in campo, al di là del risultato finale, grande determinazione e volontà di non mollare. Questo è il dato positivo che è emerso in questa prestagione.

Quali credi che possano essere gli obiettivi della stagione?

E’ complicato dire oggi quali possono essere i nostri obiettivi e soprattutto qual è il valore delle altre squadre. Sicuramente è un campionato di ottimo livello, con tante compagini competitive e con un grande equilibrio. Alle spalle di Milano, che evidentemente sulla carta ha qualcosa in più, e di Siena, che ogni anno dimostra a suon di trofei quello che vale, vedo tantissime squadre ben costruite e che hanno aggiunto innesti di valore. E’ vero che noi veniamo da un ridimensionamento generale che però non deve diventare una scusante per accontentarsi. Vogliamo fare il meglio possibile. Secondo noi in questo momento il target è cercare di rimanere nelle prime otto, per centrare i playoff, superare il primo turno di Eurocup, per quanto i viaggi e un basket comunque fisico rendano l’avventura continentale ancora più difficile, e provare a

qualificarci per le Final 8 di Coppa Italia. E’ chiaro però che, tolta Milano, ci sono almeno 10 squadre che condividono con noi lo stesso obiettivo.

Quello che non manca mai è l’entusiasmo della piazza con oltre 3000 abbonamenti.

Questo è un grande risultato. In poche altre piazze di fronte a un ridimensionamento, quanto meno nella nomea dei giocatori e nella lunghezza del roster, e in un momento di crisi generale in cui le famiglie devono fare i loro conti, si sarebbe confermata la quota di 3000 abbonamenti. E’ una cifra straordinaria di cui siamo felicissimi. Speriamo di poter ripagare la fiducia dei tifosi mettendo in campo i valori che hanno contraddistinto negli anni questa piazza: lottare sempre e dare il massimo per la maglia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA