Gentile: il derby con mio fratello?
Qui la rivalità sarà una cosa seria

Stefano è da poco approdato a Cantù, Alessandro è il capitano di Milano

Il neo biancoblù si racconta: «Una chicca? Ho giocato anche nel Panathinaikos»

Sono cresciuti a “pane e basket” i due fratelli Stefano e Alessandro Gentile.

Il maggiore dei due, Stefano, proprio quest’estate ha firmato un biennale con la Pallacanestro Cantù e a soli 24 anni (proprio oggi è il suo compleanno) si può già dire sia un veterano del parquet. Ha infatti già vestito le maglie di Ostuni, Maddaloni, Trento, Imola, Milano, Casale Monferrato e nella stagione passata quella di Caserta, ma quello che forse in pochi sanno è che ha indossato anche la casacca del Panathinaikos Atene, nell’annata 2000-2001.

«Quella fu un’esperienza davvero indimenticabile - esordisce il nuovo esterno biancoblù - perché facevo solo la prima media a quel tempo e si aprì davanti a me un mondo del tutto nuovo sia dal punto di vista culturale che umano, oltreché sportivo. Molti dei compagni di squadra che ho avuto li sento ancora adesso, direi che quella fu un’avventura davvero formidabile e formativa».

Ma che cosa fa Stefano Gentile quando non gioca? «Il tempo da ritagliarsi al di fuori degli impegni agonistici a dire il vero non è molto, però quando riesco mi piace andare al cinema. Prediligo i film di fantascienza o comunque quelli dove ci sono abbondanti effetti speciali. Quando capita di avere delle giornate libere magari si organizza qualche cena con i compagni di squadra oppure si esce con mio fratello. Infine avendo un cane(Bolt, ndr) mi piace dedicargli del tempo, giocare, portarlo al parco. Insomma tutte cose molto normali».

Essendo suo fratello a Milano (da quest’anno capitano dell’EA7) siete anche vicini, ma uscirete anche nella settimana che precede il derby? «Assolutamente no! Si rispettano le rivalità come al Palio di Siena, ognuno si ritira nella propria contrada di appartenenza. Scherzi a parte, credo che le occasioni per vedersi, visti gli impegni di coppa, saranno comunque poche. Però siamo fratelli e così la nostra rivalità, il giorno della gara tra Cantù e Milano inizia e finisce nel tempo del match».

Per quel che la riguarda cosa si aspetta da questa nuova esperienza in maglia canturina?

«Mi attendo di continuare nel mio percorso sempre in crescendo, di ottenere quindi conferme dal punto di vista personale e parallelamente di poter competere per vincere qualcosa di significativo con la squadra. Siamo una formazione interessante e quando saremo al completo, potremo dare del filo da torcere a tutti».

L’intervista integrale sull’edizione de La Provincia in edicola venerdì 20 settembre

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