Hollis: «Impatto e continuità
Cantù, devo ripartire da qui»

Damian Hollis - 27 anni da compiere il prossimo agosto - è sempre più oggetto misterioso all’interno della Pallacanestro Cantù.

Spesso così etereo da mostrarsi trasparente in campo. Impalpabile. E non solo, e non tanto, per la miseria di quei 5.5 punti e 3.9 rimbalzi fatturati nei 19.5 minuti di media a partita in campionato, quanto piuttosto per una difesa scarsamente efficace e per un atteggiamento complessivo che continua a destare molte perplessità. Una flemma, la sua, che stride con ciò che verrebbe richiesto a un giocatore di questa squadra.

Ma sentiamo il diretto protagonista che considerazioni si sente di fare, al rilievo ad esempio che sono in molti a rimproverargli un comportamento “molle” in campo. «Da parte mia devo cercare di avere un maggiore impatto sulla partita» si limita a rispondere. Cosa non sta funzionando? proviamo a punzecchiarlo. «Come la squadra, anch’io non sono stato sempre continuo».

Avanti allora. Da qui alla fine della stagione cosa pensa di poter ancora dare? «Devo cercare di giocare forte e fare le scelte giuste. Inoltre è importante che io segni i tiri aperti che ho a disposizione. Cercherò di controllare ciò che posso». I tifosi canturini mugugnano spesso al suo indirizzo. Pensa di riuscire a riconquistare la loro stima? «Ho una grande considerazione dei tifosi di Cantù che ci sono sempre stati vicini».

L’intervista integrale e l’approfondimento sull’edizione de La Provincia in edicola domenica 8 marzo

© RIPRODUZIONE RISERVATA