Hollis, siamo ai titoli di coda
«Gli abbiamo dato un segnale forte»

Quaranta minuti seduto. L’intera partita con Caserta trascorsa in panchina. Senza mai smettere la tuta. Non entrato.

E non perché stesse male o fosse alle prese con infortuni. Insomma, nessuna rinuncia al suo impiego legata a ragioni squisitamente precauzionali. No, si è trattato di una scelta deliberata da parte dell’allenatore (quand’anche non indotta dalla società stessa). Insomma, giunti a questo punto, Damian Hollis non merita più di stare in campo.

«Non nascondo che era uno degli elementi sui quali puntavamo di più, auspicando che potesse replicare anche in serie A le ottime prestazioni fornite in Legadue - confessa la presidente Anna Cremascoli -. È talentuoso ma carente quanto a grinta, energia e cattiveria agonistica. Abbiamo sempre sperato potesse accendersi una volta per tutte, gli abbiamo anche parlato più volte ma l’atteggiamento è rimasto quello. Troppo molle. Era dunque giunto il momento di assumere una posizione forte nei suoi confronti e dargli un segnale inequivocabile Ecco il motivo dei suoi 40 minuti in panchina». A questo punto l’ipotesi più probabile è che le strade si dividano.

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