I Mondiali a 40 anni
chance per Manzi

Corsa in montagna - Domenica in Polonia una massacrante gara

ATLETICA

«Cercherò di onorare al meglio la maglia azzurra (la numero diciotto tra i seniores) anche perché sono il capitano della squadra». Le responsabilità non fanno paura ad Emanuele Manzi che domenica affronterà il Campionato mondiale lunghe distanze di corsa in montagna. Settantacinque atleti uomini e 59 donne si sono dati appuntamento alla Maraton Gorski a Karpacz in Polonia, per inseguire i titoli iridati.

Nel maschile c’è da trovare il successore di Francesco Puppi, che ha rinunciato a difendere lo scettro, preferendo puntare ad altri obiettivi. Chissà che l’erede non possa essere proprio Manzi. «La condizione mi sembra buona, per quel che posso fare alla mia età (40 anni)- spiega il cremiese che nelle ultime settimane ha preferito non gareggiare, anche per non peggiorare il fastidio che ha ad un tendine -. Farò del mio meglio, soprattutto per la gara a squadre».

L’Italia crede molto nella prova per team, dopo però non mancherà la concorrenza. «Agguerrita - sottolinea Manzi -. Soprattutto dagli Usa, che si presentano con una squadra fortissima. Poi Gran Bretagna e Svizzera».

A livello individuale il pronostico è ancor più complesso. Tra i favoriti il padrone di casa Bartłomiej Przedwojewski e il britannico Joe Gray. «Noi abbiamo la punta di diamante in Alessandro Rambaldini, campione mondiale nel 2016 mentre Filippo Bianchi e Daniele Decolo, sono esordienti», spiega Manzi che sa già che dovrà portare punti importanti alla causa del podio.

Il tracciato polacco è di 36 chilometri con 2.200 metri di dislivello positivo, in uno scenario particolarmente selvaggio e suggestivo, caratterizzato dalla presenza, in maggior parte, di fondo roccioso e gradoni che faranno da sfondo ad una battaglia sportiva davvero incerta e tutta da decifrare.

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