Il Museo del Ghisallo
aperto virtualmente

Fisicamente chiuso a data da destinarsi, propone storie e iniziative attraverso il sito e i social.

Se non ci si può andare fisicamente, almeno virtualmente sarà aperto. Nel pieno rispetto dei decreti emergenziali, il Museo del Ciclismo del Ghisallo resterà chiuso al pubblico fino a data da destinarsi. Attività ferma, dunque? No di certo, perché - come spiega la direttrice, Carola Gentilini - «attraverso il nostro sito, la newsletter e le pagine di Facebook e di Instagram, cercheremo di non fermarci e di seminare ancora più entusiasmo per la storia del ciclismo e dei suoi protagonisti, per gli aneddoti a due ruote, per coltivare la passione di un mondo abituato a fare fatica. È anche il tempo della lettura, della ricerca, degli approfondimenti. Abbiamo la fortuna di avere ereditato tutti questi ricordi: continueremo a lavorare per valorizzarli».

Aperto soltanto virtualmente, il museo continuerà a raccontare la storia del ciclismo e dei suoi campioni, uno su tutti di quel Fiorenzo Magni (fondatore dello spazio museale di Magreglio) del quale quest’anno ricorre il centenario dalla nascita. «In un momento così difficile - osserva il presidente della Fondazione Museo del Ciclismo, Antonio Molteni - non possiamo fare altro che rimboccarci le maniche. Trovare motivazioni e progettare un futuro per il nostro museo usando l’esempio del nostro fondatore, Fiorenzo Magni, che ci ha trasmesso anche un profondo senso religioso oggi più che mai fonte di speranza. Siamo gente di ciclismo e le salite non ci spaventano. Restate collegati con noi, facciamo idealmente un po’ di rulli e poi torneremo più forti».

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