Il Pgc: «Abass e Procida
nostri fiori all’occhiello»

Munafò: «Tra problemi di Covid, protocolli, palestre chiuse. Anche solo economicamente è stata devastante con quasi 20mila euro di spese»

Dietro le spalle una delle stagioni più difficili. La pandemia è stata deleteria per una società che fa della valorizzazione dei giovani a livello nazionale la propria mission. Davanti però c’è un traguardo importante: nel 2021/2022 il Progetto Giovani Cantù spegnerà infatti le 15 candeline («e questa cosa mi fa sentire più vecchio» fa presente il patron Antonio Munafò). Un compleanno che cade proprio nell’anno in cui, con la retrocessione della Pallacanestro Cantù in serie A2, i rapporti tra i due club canturini diventano ancora più stretti.

«È stata una stagione molto difficile – sottolinea Munafò – nella quale bisognava semplicemente resistere. Tra problemi di Covid, protocolli, palestre chiuse. Anche solo economicamente è stata devastante: abbiamo avuto quasi 20mila euro di spese tra tamponi nostri e quelli per le gare. Tutte le settimane tamponavamo tutti. In questo senso, siamo sopravvissuti, siamo arrivati a fine stagione. E adesso speriamo che la prossima non sia così complicata».

Per il fondatore del Pgc però è ora di ripartire. «Il nostro è un progetto di crescita tecnica dei ragazzi, oltre che umana. E quello passato è stato un anno a metà. Non ci sono state le partite che formano di più, e molti ragazzi hanno interrotto il percorso di crescita. Dobbiamo ripartire ancora con più forza nella prossima stagione, perché dobbiamo recuperare il tempo perso».

Ci saranno novità ? «Faremo tutti i campionati d’Eccellenza come Pallacanestro Cantù, con la quale continua il rapporto di collaborazione essendo noi società satellite. E punteremo ancora di più sulla foresteria: stiamo definendo gli accordi con le varie società e siamo sul mercato, potrebbe arrivare un giovane importante. Per la gestione ci sarà una nuova figura di supporto ad Antonio Tieghi».

Con la serie A2 sono cambiati gli scenari ? «Ci confrontiamo sempre con loro. E ci fa piacere che abbiano messo sotto contratto uno dei nostri ragazzi, Boev, a conferma della bontà del lavoro. Detto ciò, consideriamo l’A2 solo un passaggio per tornare subito in A. E quindi i progetti per noi non cambiano. Continuiamo infatti a essere il settore giovanile di una delle società più importanti d’Italia».

A proposito di talenti del Pgc lanciati in A: Abass e Procida. «Esempi del buon lavoro fatto dal nostro staff tecnico. Li riteniamo il nostro biglietto da visita. Ci auguriamo di averne altri».

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