Il ritorno di Cantù in Europa
Difficile ma non impossibile

Il diritto sul campo non è stato acquisito ma ci sarebbero chance tramite wild card. La partecipazione a una coppa richiede un roster più lungo e dunque un budget più alto.

«Attualmente non dipende solo da noi, purtroppo. Abbiamo espresso il nostro interesse, ma dobbiamo vedere quali e quanti posti siano disponibili. Per ora non abbiamo preferenze tra le competizioni Fiba e quelle Uleb». Così l’amministratore delegato della Pallacanestro Cantù, Andrea Mauri, sintetizzava il capitolo “partecipazione a una coppa europea” da parte della Red October la prossima stagione - ne riferivamo nell’edizione di ieri - durante la conferenza stampa di venerdì.

Procediamo con ordine, chiarendo innanzitutto che la società brianzola non ha acquisito sul campo il diritto di partecipazione ad alcuna una competizione continentale: il 7° posto al termine della regular season la indica quale prima delle escluse.

Punto secondo: il club biancoblù potrebbe tuttavia avere accesso all’iscrizione a una delle tre coppe disponibili (la quarta, l’Eurolega, spetta esclusivamente a Milano che detiene una licenza decennale). E come? Due le vie d’accesso. La prima: presentando all’Eca (la lega privata delle big europee) una richiesta - diretta o tramite wild card in caso di mancata accettazione - all’Eurocup. In questo caso occorre tener conto che i posti per le italiane sarebbero tuttavia già prenotati da Brescia e Trento, con Torino già in possesso di una wild card.

La seconda: comunicando l’interesse alla partecipazione a una manifestazione Fiba (Champions o Fiba Europe) alla federazione italiana - che patrocinerà la richiesta - chiedendo la wild card per l’accesso ai turni preliminari entro il 16 giugno (per poi eventualmente perfezionare l’iscrizione entro il 23). In questo caso il diritto sportivo per l’accesso diretto alla Champions League l’ha acquisito Venezia, con Avellino che invece dovrà passare attraverso i qualifying round e solo in caso di rinunce di aventi diritto passerà tra le 24 ammesse alla regular season. Varese (6a in regular season, precedendo appunto Cantù) ha invece espresso interesse per la Fiba Europe (un posto solo per l’Italia). Cremona (8a) resta alla finestra dopo aver manifestato interesse per la Champions ma occorre tener conto pure di Bologna sulla scorta di una wild card già ottenuta che solo a fine giugno si saprà se varrà un posto diretto o se invece obbligherà a passare attraverso le qualificazioni.

Punto terzo: prender parte a una coppa europea non soltanto per poter dire «ci siamo anche noi» ma per essere effettivamente competitivi richiederebbe un roster con un paio di giocatori in più rispetto a quelli con i quali affrontare il solo campionato. Ciò significa che dovrebbe essere varato un extra budget rispetto a quello ritenuto congruo - e soprattutto effettivamente disponibile - per una stagione di sola serie A.

Passo avanti che si renderebbe possibile qualora qualcuno dei partner del club oltre a manifestarlo a parole manifestasse anche concretamente un apporto economico decisamente superiore in caso di partecipazione a una coppa europea proprio in virtù di una visibilità a livello internazionale che riterrebbe giovare al proprio marchio.

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