Il triathlon lariano
guarda al futuro

È soddisfatto coach Bruno Sorrentino per la risposta che ha avuto all’appello lanciato lo scorso settembre per il triathlon destinato ai più giovani.

Per ora sono sei, di cui due ragazze. È soddisfatto coach Bruno Sorrentino per la risposta che ha avuto all’appello lanciato lo scorso settembre per il triathlon destinato ai più giovani.

Il primo esperimento, in provincia di Como, concentrato sul futuro, in una specialità che sta sempre più crescendo, è organizzato grazie al Pool Cantù/Bianchi, società al vertice nazionale, tra i “grandi”. «Le prime adesioni sono state al femminile - spiega Sorrentino -. Le ragazze hanno rotto il ghiaccio e fatto da traino anche per i colleghi maschi. Possono sembrare numeri scarsi, ma non è così: praticare tre specialità spaventa i più giovani. Chi si avvicina al triathlon invece poi è soddisfatto: ha anche la possibilità di non annoiarsi, cambiando allenamento, passando dalla corsa a piedi, al nuoto e alla bicicletta».

Il gruppo si ritrova al centro sportivo di Cantù, per le sedute di running. Il reclutamento è ancora aperto. «Si può iniziare all’età di sei anni - conclude Sorrentino -. L’importante è approcciarsi in maniera giocosa, rilassata. Le soddisfazioni arriveranno di conseguenza».

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