Johnson: «Ci basta una vittoria
per poi riparlare di playoff»

Intervista con il miglior giocatore della Red October nell’ultima partita disputata a Brindisi.

Quarta sconfitta di fila e quarta sconfitta in trasferta: cosa è più grave e come lo spiega?

«Onestamente credo che il problema in trasferta sia il nostro approccio alle gara. Iniziamo male il match, finiamo sotto di molti punti e poi è chiaro che diventa difficile recuperare. A Brindisi lottando ci siamo riusciti, ma abbiamo speso tante energie e nel finale punto a punto questo ha sicuramente inciso».

Senza un centro a ingombrare l’area lei gioca meglio perché riesce a sfruttare le sue caratteristiche: ma Cantù può giocare senza un vero ”5”, soprattutto quando dall’altra parte ce n’è uno più grosso di lei?

«A me onestamente piace giocare sia senza sia con un centro al mio fianco. In alcune partite è positivo che l’area sia più libera, ma dipende dai match up con gli avversari. Se posso curare centri grossi come per esempio Fesenko? Secondo me per alcuni momenti della gara sì, però è chiaro che mi servirebbe un super lavoro e che quindi avrei comunque bisogno di un altro lungo con cui alternarmi per riposare».

La stagione scorsa dopo tutti gli arrivi in corsa ci si era illusi di poter puntare in alto e anche quest’anno l’obiettivo minimo erano considerati i playoff. Viste le difficoltà che avete, ha ancora senso parlare di questo target oppure sarebbe ora di pensare a salvarsi quanto prima?

«Sono convinto che la squadra sia ancora in grado di raggiungere l’obiettivo dei playoff. Non dimentichiamoci che siamo solo nella prima parte di stagione. Nel mio primo anno a Pistoia dopo 8 giornate avevamo lo stesso record di oggi eppure arrivammo a giocarci quasi alla pari la serie dei quarti di finale con Milano. Ovviamente dobbiamo migliorare la qualità del nostro gioco e abbiamo bisogno di una vittoria per superare questo momento difficile».

L’intervista completa sulla Provincia di mercoledì 23 novembre

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