Johnson-Odom non se lo spiega
«Nel finale si spegne la luce»

Ieri pomeriggio era al Pianella a tirare. Solo. Come spesso gli accade se n’è infischiato della giornata di riposo.

Una conferma, l’ennesima, della volontà e dell’abnegazione che sta contraddistinguendo la stagione canturina di Darius Johnson-Odom. Frustrato ma sempre pronto a reagire. «Sono consapevole che sia anche colpa mia se non riusciamo a gestirci nei finali di partita - confessa -. Per il ruolo che interpretiamo, del resto, siamo io e Gentile quelli deputati a portar palla. Posso assicurare che in allenamento lavoriamo duro per aumentare il livello di reciproca pressione così poi da farci trovare pronti in partita. La ricetta è questa, continuare ad applicarsi tanto simulando le situazioni di fine gara quando all’improvviso si spegne la luce».

«Più in generale - prosegue - a Limoges siamo stati abbastanza continui in attacco e nonostante loro fossero molto aggressivi sul pick’n’roll, la palla è girata abbastanza bene. In difesa ci siamo invece espressi con alcuni alti e bassi».

Dopodiché quando eravate in dirittura d’arrivo... «In attacco abbiamo smesso di eseguire e in difesa sono stati commessi errori inspiegabili peraltro pagati con il massimo della pena perché comunque non stava scritto da nessuna parte che loro avrebbero fatto 2/2 da tre. Puniti, insomma, oltre ogni nostro demerito».

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