La Cantù di Bazarevich
non sta lasciando il segno

I numeri non evidenziano sensibili progressi nell’evoluzione della squadra con l’arrivo del coach russo.

Il dato nudo e crudo: la Cantù dell’era pre-Bazarevich era appena sotto il 50% di vittorie (aggregando i dati di coppa e campionato) poiché le sconfitte erano state 11 in 20 partite; ebbene, la Cantù con il coach russo alla guida viaggia alla stessa velocità con 5 successi in 11 gare. Percentuali, in un caso e nell’altro, attorno al 45% di referti rosa.

Sergej Bazarevich aveva raccolto una squadra al 10° posto della classifica di serie A e pienamente in corsa per la qualificazione agli ottavi di finale di Fiba Europe Cup, mentre ora Cantù non solo si ritrova fuori dalla Coppa, ma pure undicesima in campionato, avendo dunque addirittura perso una posizione.

Quanto alla Fiba Europe Cup, saldo positivo per Corbani (4 successi in 7 gare) e negativo per Bazarevich (2 in 5), con l’aggravante per quest’ultimo di aver assistito impotente al clamoroso scivolone interno con i modesti estoni del Tartu che, di fatto, è costato ai brianzoli il passaggio del turno.

Un parallelo assai significativo è anche quello inerente la difesa, che sia il russo sia Corbani avevano individuato quale principale punto debole.

Ebbene, se la versione europea di Bazarevich ha fatto un po’ peggio di quella che l’ha preceduta (86.4 punti subitì al cospetto di 82.2), quella italiana è invece decisamente migliore poiché “ballano” oltre 12 punti: dagli 84.2 accusati di media prima che la panchina fosse affidata al tecnico russo si è scesi ai 71.8 incassati nella gestione “bazareviciana”.

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