La Libertas Cantù cerca casa
Idea Palasampietro? È dura

E’ un gioco complesso, che ha a che fare con la ristrutturazione del PalaParini e la conseguente necessità per la Libertas di trovare una sede alternativa

C’è una battaglia, da vincere sul campo, che si chiama quarto posto; ce ne è una seconda, tutta fatta di riunioni e carte bollate, per consentire in caso di ottenimento del risultato atteso di rimanere davvero in A2. E’ un gioco ben più complesso, che ha a che fare con la ristrutturazione del PalaParini e la conseguente necessità per la Libertas (ma anche per il Progetto Giovani Cantù) di trovare una sede alternativa per allenamenti e partite. Da una parte del tavolo ci sono i presidenti delle due squadre, Ambrogio Molteni e Antonio Munafò. Il loro cruccio è quello di non avere un palazzetto per la prossima stagione. Las questione è serio, specie per la Libertas, che in mancanza di un impianto da almeno mille posti, anche qualora si salvasse sul campo, non potrebbe però mantenere la categoria. La trattativa è serrata e l’ennesimo incontro, avvenuto in settimana, non ha dato gli esiti sperati. Libertas e Pgc chiedono al Comune di Cantù di farsi parte attiva nella trattativa che dovrebbe portare entrambe le squadre al Palasampietro di Casnate con Bernate. Oltre all’aspetto economico, con i due club pronti a versare anche più di quanto attualmente fatto per pagare le spese del Parini a Casnate pur di assicurarsi il terreno di gioco (e le relative tribune), da superare c’è l’ostacolo Comune di Como, che attualmente gestisce in convenzione il Palasampietro e che, giunto a scadenza di quest’ultima, in assenza di un intervento di Cantù a salvaguardia delle sue squadre, potrebbe rinnovare l’accordo, obbligando le società canturine a trovare sede chissà dove. Del tema se ne parla fin dallo scorso anno. Incontri tanti; risultati, al momento, pochini. L’orologio, però, va avanti, inesorabile, così come si assottigliano le speranze di arrivarne a una.

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