La parola a Sacchetti
«Cantù ha lunghi temibili»

In campionato la sua Dinamo ha vinto sette delle ultime nove partite e già questo basterebbe a testimoniare il trend di crescita di una squadra che pure ha accusato difficoltà e passaggi a vuoto nel corso di questa prima parte di stagione.

Soprattutto, però, Sassari è reduce - freschissima - dal trionfo in Coppa Italia: tre successi in altrettante giornate per (ri)sollevare quel trofeo del quale era detentrice.

Affermare che il Banco di Sardegna sia la squadra del momento è un po’ come scoprire l’acqua calda. E che il suo coach, Meo Sacchetti, sia tornato improvvisamente di moda è un altro dato di fatto da mettere agli atti.

Sabato viene a farvi visita Cantù: è plausibile attendersi che voi abbiate un po’ la pancia la piena e che dunque l’Acqua Vitasnella vi possa complicare la digestione?

«Se questo fosse il nostro atteggiamento vorrebbe dire non aver capito nulla e non aver compiuto alcun passo avanti dopo tutto quanto di positivo siamo riusciti a esprimere. Aver giocato per tre giorni di seguito è uno sforzo fisico oltre che mentale che ti costa, ma affrontiamo Cantù a distanza di una settimana dalla Coppa e credo ci sia stato il tempo per ricaricare le pile».

Un confronto con Cantù? «

Ci sono molto affinità tra noi e loro perché entrambe abbiamo esterni molto fisici e ali come Jones e Sanders che amano attaccare il canestro supportati dal loro grande atletismo. Come struttura siamo piuttosto simili, ciò che invece più ci differenzia sono i centri. I nostri sono “5” di movimento, i loro di eccellente impatto dentro l’area».

Per voi il problema potrebbe essere il gioco spalle a canestro di Williams?«

In effetti, questo sarà un rebus da risolvere. Ed è per questo che dovremo essere aggressivi sui loro portatori così da non concedere a Williams di ricevere troppi palloni in post».

L’intervista integrale sull’edizione de La Provincia in edicola venerdì 27 febbraio

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