La vigilia di Sodini: «Bucarelli?
Penso di averlo contro Torino»

Il tecnico di Cantù: «Allen e Johnson per me sono due americani fuori categoria

Immediata vigilia della sfida con Torino, che l’Acqua S. Bernardo Cantù affronterà domani alle 17 al PalaBancoDesio.

Un bel banco di prova, che Sodini si augura di poter affrontare al completo: «Bisogna sempre valutare il momento contingente della fase di formazione che non si è ancora concluso. Non tragga in inganno Pistoia, dove abbiamo sicuramente avuto sempre il pallino del gioco, ma dove non sono mancati momenti di flessione. Ora conta vincere, ma anche limare alcune situazioni e far funzionare tutto un po’ meglio. Comprese le dinamiche di gruppo, augurandomi di contare su Bucarelli: credo che sarà della sfida, per quanti minuti non posso saperlo. Si è allenato, ha fatto due soli giorni di contatto, la tenuta non può essere ottimale. Questo per dire che è fondamentale essere in tanti, come hanno dimostrato gli ultimi periodi contro Orlandina e Pistoia».

Vincere, poi, oltre a punti che pesano ma fino a un certo punto, porta curiosità e nuova gente al palazzetto: «Vogliamo darci continuità per mille motivi. Vogliamo dimostrare di avere una solidità casalinga che è imprescindibile per risultati di alto livello e per aumentare le presenze a Desio. E mi aspetto una conferma della personalità vista a Pistoia: Torino va affrontata con lo stesso piglio. Anche perché hanno più di un punto di forza: il talento offensivo di Alibegovic e Davis, l’esperienza da serie A di Landi e De Vico, per esempio».

L’obiettivo? «Noi vogliamo imporre il nostro gioco, più che limitare quello degli altri. Servirà sempre un ottimo atteggiamento difensivo, in astratto ci interessa produrre una pallacanestro migliore in termini di tempo: dai 17 minuti con l’Orlandina, ne ho visti 24-25’ di qualità a Pistoia. Vorremmo 40’ di intensità. Con il talento del singolo che deve essere maggiormente a vantaggio della collettività».

Infine, un commento alle prestazioni “monstre” di Allen e Johnson: «Per me sono due americani fuori categoria. Anche loro però devono capire il giusto equilibrio tra iniziativa personale e coinvolgimento. E sono sicuro che non saranno i soli protagonisti: quando saremo bravi a fronteggiare la scelta tecnica degli avversari, allora vedremo anche altri giocatori spiccare in termini di resa e spettacolarità».

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