Laganà: «Siamo più sereni»

Dapprima i 23 minuti infrasettimanali di coppa con il Limoges. Poi, il quarto d’ora festivo di campionato ad Avellino.

Nelle ultime due partite affrontate da Cantù, Marco Laganà è rimasto in campo come mai prima. Chiaro, l’assenza di Gentile gli ha spalancato le porte del minutaggio e su questo non ci piove. C’è tuttavia un’altra considerazione da mettere sul tavolo. Evidentemente, infatti, le sue condizioni fisiche glielo permettono perché altrimenti mica avrebbe potuto stare così a lungo sul parquet.

Partiamo proprio da qui. Come si sente fisicamente?

«Sempre meglio. Giocando, peraltro, si prende maggior confidenza. Spiace naturalmente per Stefano (Gentile, ndr) ma io devo sfruttare questa occasione per aggiungere più benzina possibile nelle gambe. Per me è fondamentale».

Contro Varese, e parliamo di una settimana fa, è stato mandato sul cubo dei cambi per giocare una volta quattro secondi e un’altra tre in chiusura dei quarti. Sensazioni?

«Non belle di sicuro. Perché il rischio di sbagliare è molto elevato in quei momenti. E se entri e commetti un errore fai una di quelle figure... No, non è facile. Ma è andata».

Sta giocando playmaker: è il ruolo che più gradisce?«

In questo momento in cui non sono ancora certo al massimo fisicamente, mi va benissimo. In guardia, peraltro, abbiamo già Johnson-Odom e Feldeine che sono bravissimi ad attaccare il canestro. In fondo, da playmaker ho giocato anche l’anno scorso a Biella pur con tanta libertà in più di fare e disfare. Soprattutto di attaccare. Ma, ribadisco, dal punto di vista fisico, non sono ancora quel Laganà là».

Come sta vivendo questa stagione in Brianza?«

Qui c’è sempre tanta pressione, sia che si vinca sia che si perda. Del resto da queste parti i tifosi sono abituati bene e, giustamente, pretendono. Vincere aiuta a vincere e forse anche per questo ora c’è maggior serenità».

L’intervista integrale sull’edizione de La Provincia in edicola martedì 3 febbraio

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