Lecco: tutto tace e incombono le scadenze

La società Nessuna notizia dalla proprietà: domani vanno depositati i documenti sulla disponibilità dello stadio. Entro mercoledì 22 la squadra va iscritta al prossimo campionato di serie C, resta l’incertezza e salgono i timori

Situazione kafkiana al Lecco. Domani mancherà una settimana e il Lecco non dà segni di vita.

La dirigenza si eclissa e da due settimane rifiuta ogni contatto. C’è un’atmosfera di assoluta sfiducia intorno a tutta la società bluceleste alimentata dalle solite frasi mezze dette e mezze no, del patron che avrebbe ripetuto ai più fedeli collaboratori il solito «Io non iscrivo la squadra se non vendiamo».

Vera sì, vera no, è sicuro solamente che il rischio che si corre è grande. Non tanto per quello che Di Nunno & C. dicono, o non dicono, ma per gli adempimenti da fare. Tempi tecnici che stanno scadendo. O la proprietà ha già preparato le carte, oppure si rischia di non iscriversi. Altro che dichiarazioni e proclami.

Da Cormano arriva la voce che Paolo Leonardo Di Nunno non stia particolarmente bene: è caduto e si è lussato una spalla. Ma il fatto che il vicepresidente Biagio “Gino” Di Nunno non abbia fatto sapere più nulla, non è incoraggiante.

E il padre non fa altro che ripetere la frase di cui sopra. Che non faccia più effetto, se non quello di far arrabbiare tifosi e addetti ai lavori, è un altro conto. L’unica certezza è che sta tentando in ogni modo di vendere, ma pare non riuscirci. E allora il rischio di mancata iscrizione è alto, altissimo.

Anche perché l’iscrizione va depositata il 22 giugno, ma già domani scadono i primi termini. Inderogabili. Ci viene in soccorso il regolamento di Lega Pro per le iscrizioni: «Le società sportive sono obbligate a depositare anche alla Lega italiana calcio professionistico, entro il termine del 15 giugno 2022, tutta la documentazione relativa all’impianto sportivo inviata alla commissione criteri infrastrutturali e sportivi-organizzativi della Figc, ovvero: la dichiarazione di disponibilità dell’impianto sportivo, rilasciata dal Comune; la licenza d’uso con indicazione della capienza e specificazione del numero dei posti nei vari settori (inclusi quelli riservati alla stampa sportiva e agli spettatori diversamente abili) corrispondenti al verbale della commissione provinciale o comunale di vigilanza sui locali di Pubblico spettacolo; i verbali rilasciati dalle competenti commissioni provinciali o comunali di Vigilanza sui locali di Pubblico spettacolo; copia dei contratti per la fornitura dei servizi di ticketing (bigliettazione nominativa), controllo accessi (tornelli o palmari) e stewarding per la stagione 2022/2023. Nel caso in cui i contratti non risultino ancora sottoscritti, la società dovrà trasmettere, per ciascun rapporto di fornitura, dichiarazione, come da modello allegato al presente Comunicato, contenente l’impegno a far pervenire in Lega, almeno una settimana prima dell’inizio dell’attività agonistica ufficiale, la copia del contratto sottoscritto». E molto altro.

Se qualcuno pensasse: «Ma sì, va beh, si sanerà tutto», siamo costretti a citare anche la possibile sentenza di morte: «L’inosservanza del termine perentorio del 22 giugno 2022, anche con riferimento a uno solo degli adempimenti previsti nei confronti della Commissione criteri infrastrutturali e sportivi-Organizzativi, determina la mancata concessione della Licenza nazionale per il Campionato serie C 2022/2023».

Ecco perché o Di Nunno bluffa, oppure il Lecco rischia davvero di non iscriversi: già domani potrebbe essere tardi.

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