«L’importante è riprendere
Anche se a porte chiuse»

Intervista con Marco Banchini, l’allenatore del Como: «Senza pubblico non è bello, ma fosse necessario per finire il campionato...»

Mister Banchini buongiorno, come sta vivendo questo momento?

«Come tutti, rispettando le regole. Stiamo vivendo un grande problema, ci sono delle linee che vanno seguite ed è giusto farlo. Stando in famiglia, qualche breve giro in bici con le dovute cautele, e pensando anche un po’ al lavoro, ovviamente».

Come si fa a programmare qualcosa in questo momento?

«Io devo lavorare sulle certezze, e adesso la prima cosa da fare è attendere il 23, il giorno in cui ci sarà il Consiglio federale e verranno prese decisioni, su quando e come ricominciare. Intanto almeno fino al 20 la squadra continuerà a lavorare così, con programmi individuali, non si può fare diversamente. E devo dire che nella difficoltà di questa situazione noi siamo fortunati: i nostri giocatori stanno tutti bene, la società ha fatto e fa il meglio possibile perché possano lavorare in condizioni di sicurezza sul campo del Sinigaglia, lo staff li sta seguendo al meglio, abbiamo contatti telefonici continui, tutto quello che si può fare lo si sta facendo. C’è una grande professionalità da parte di tutti.

L’importante comunque è riprendere».

Anche se si dovesse pensare di giocare qualche partita a porte chiuse?

«Senza pubblico non è bello, è un’altra cosa, lo sappiamo. Ma la prima cosa è la sicurezza di tutti. E se per finire il campionato fosse necessario, dico di sì. Naturalmente quando sarà possibile, e senza mettere a rischio la salute di nessuno, far tornare le squadre in campo sarebbe anche un bel segnale di incoraggiamento verso il ritorno alla normalità».

L’intervista integrale sulla Provincia di lunedì

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