Mancano le basi
Recalcati dice no
a Gerasimenko

No grazie. Carlo Recalcati ha declinato l’invito. O meglio, ha rifiutato l’offerta economica che la Pallacanestro Cantù gli ha sottoposto per poterlo avere alla guida tecnica della squadra di serie A nella prossima stagione.

Il Charly, non era un mistero, rappresentava la prima scelta se non proprio direttamente di Dmitry Gerasimenko, sicuramente della ristretta cerchia di consigliori di cui sembra avvalersi il grande capo del club biancoblù. Cerchia che in questo periodo ha insistito nei confronti del patron russo per perorare la causa del coach canturino. Un personaggio di questa terra a tutto tondo, ben oltre lo specifico del ruolo di allenatore. Una persona apprezzata e benvoluta, che avrebbe quasi per incanto restituito un forte senso di appartenenza a una piazza che sembra dare l’impressione di vacillare sui propri punti cardinali.

Recalcati, prima ancora di andare al sodo - ovvero di trattare del vil denaro - avrebbe in tempi non sospetti chiesto innanzitutto di conoscere i programmi, il budget, gli obiettivi, il nome delle persone con le quali lavorare e relazionarsi. Ebbene, a quanto è dato sapere, la richiesta sarebbe rimasta inevasa.

Nel senso che non v’era traccia di nulla riguardo tutto ciò che il tecnico settantenne campione d’Italia in tre città diverse (Varese, Bologna, Siena) riteneva doveroso prendere in considerazione. Di qui, il diniego. A prescindere.

Tra l’altro, pare pure che l’offerta economica non fosse certo adeguata a un allenatore di questo calibro con una carriera del genere. Non consona, insomma. Un dato, quest’ultimo, che rafforzerebbe l’idea che Gerasimenko, pur potendoselo permettere, non intende affatto investire molti danari sulla figura del prossimo allenatore. Continuando a non considerare nevralgico né fondamentale il ruolo in oggetto.

Sospetto che si era fatto strada nel corso della stagione alla luce della plateale gestualità con la quale da dietro la panchina il presidente ha insistentemente fornito indicazioni sia allo staff tecnico sia ai giocatori sul parquet nonché dell’alta considerazione che il magnate russo ha di se stesso anche in questo campo che non dovrebbe esattamente essere il suo.

Felici di essere smentiti se - saltato Recalcati - il prossimo tecnico sarà uno veramente all’altezza di un club che dovrebbe avere il secondo budget del campionato (anche in tal senso si attendono conferme magari proprio nella conferenza stampa indetta dalla società brianzola per il mezzogiorno odierno), anche se con un ingaggio così contenuto a rispondere presente potrebbe essere qualche bella speranza proveniente dal sommerso, oppure qualche tecnico che ha necessità di rimettersi in gioco (tipo Mazzon) o di riposizionarsi sul mercato italiano (vedi Molin) o, ancora, un allenatore al quale non importa granché sapere di avere il fiato sul collo del proprio datore di lavoro.

In tutto ciò, resta sempre aperta - e anzi più facilmente percorribile - la pista che conduce a un coach straniero non di primo piano ma che possa essere più funzionale a ciò che più desidera Gerasimenko.

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