Mauri: «Kurtinaitis da mesi
prima nostra scelta assoluta»

Intervista con il vicepresidente della Pallacanestro Cantù, Andrea Mauri.

Andrea Mauri, lei che l’ha vissuta dall’interno, ci racconta i retroscena della “presa” di Kurtinaitis?

Perché a un certo punto il coach lituano sembrava essere diventato una chimera per voi.

«La premessa è che lui è sempre stato la prima scelta del nostro presidente da almeno un paio di mesi. Dmitry dapprima ha sondato il terreno e quando si è reso conto, più avanti, che c’era la possibilità di percorrere questa strada si è focalizzato al 100% su questa operazione per portarla in porto. Vero che qualche settimana fa sembrava fosse sfumata, ma più che altro si trattava del gioco delle parti, del tutto naturale in una negoziazione. Gerasimemko non ha mai effettivamente considerato completamente chiusa la porta».

Gli allenatori italiani, par di capire, non sono mai stati seriamente presi in considerazione.

«Se l’operazione Kurtinaitis non avesse trovato il suo lieto fine, il piano B poteva essere virare su un tecnico di casa nostra. Ma concretamente, a essere sinceri, non è mai stato cavalcato. Perché quando lui ha in testa il piano A vede solo il piano A visto che l’ipotesi di fallire una negoziazione non la prende neppure in considerazione».

Oltre a quello di Kurtinaitis, in questi mesi sono stati associati a Cantù diversi altri nomi di allenatori stranieri. Cosa c’era di vero?

L’unica pista presa realmente in considerazione come alternativa era quella che conduceva all’israeliano Ginzburg del Nymburk. Ma Kurtinaitis, da quando il marzo scorso era stato allontanato dal Khimki, era un’idea che aveva preso subito a ronzare in testa al nostro patron».

L’intervista integrale sulla Provincia di venerdì 5 agosto

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