«Nella mia Cantù voglio giocatori
felici e motivati per essere qui»

Intervista con il coach dell’Acqua Vitasnella Fabio Corbani

«Penso che Cantù non debba essere descritta e il solo fatto di essere chiamati a giocare qui deve rappresentare il primo motivo di scelta. Già come mia idea personale, non mi è mai piaciuto convincere dei giocatori utilizzando anche solo mezza parola in più per farli giocare nella mia squadra. A maggior ragione in un posto come Cantù penso uno debba venire alla prima chiamata, contento e orgoglioso oltre che con una fame veramente grande di giocare in un contesto del genere. Al netto dell’aspetto economico, il primo istinto che devo percepire quando parlo con un giocatore è che il mio interlocutore non deve vedere l’ora di indossare questa maglia e di giocare in un palazzetto come il Pianella».

Condizione imprescindibile, par di capire...

«Senza ombra di dubbio. Poi ci sono gli aspetti tecnici, ma questi sono secondari».

A quando l’ingaggio del primo giocatore? E conferma si tratterà di un italiano?

«Sarà un italiano e credo entro i primissimi giorni di luglio, precedendo la nostra partenza per le Summer League americane».

L’intervista integrale sull’edizione de La Provincia in edicola giovedì 25 giugno

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