Nibalino si scalda: «La iella? La travolgo con il mio trattore»

Alessandro Fancellu, ciclista professionista: «Basso mi ha paragonato a Vincenzo? Scherzava... Ora mi rialzo»

Come vivreste voi se foste un giovane ciclista professionista e il vostro capo (non uno qualunque, ma Ivan Basso) vi paragonasse a Vincenzo Nibali? Bella gatta da pelare. Ma Alessandro Fancellu, da Binago, 22 anni, corridore della Eolo Kometa, uno dei talenti italiani sotto osservazione, l’ha presa bene e non ci fa caso. Ha altre gatte da pelare: una sfortuna boia che non l’ha mollato da quando è entrato nella squadra top di Basso e Contador. Malanni, investimenti, contrattempi. Tanto che che ci conforta vederlo sorridente e spensierato, in casa sua, alla fine dell’allenamento. Assieme a mamma Monia e papà Salvatore.

Come stai, Alessandro?

Beh, dai... adesso bene. Sono in ripresa, ormai ho recuperato. Spero di fare un bel finale di stagione.

Sbagliamo o non te ne è andata bene una, sino ad ora? Da quando sei entrato in squadra mille guai.

In effetti...

Racconta...

L’anno scorso avevo avuto qualche problema di condizione, è stata lunga trovare il motivo, poi le cose sono andate a posto, ma a settembre sono stato investito.

Brutto incidente, frattura al cranio

Una brutta botta, ho perso molto sangue, sono andato a sbattere con la faccia sul marciapiede. Poi c’era preoccupazione per la frattura alla testa nella quale era trafilata dell’aria: insomma, sono dovuto stare immobile per giorni e sono risalito in bici a dicembre.

Quest’anno non è andata tanto meglio.

Ho fatto due volte il Covid. Anzi due volte e mezzo, perché la terza ero negativo ma era una brutta influenza che ha colpito anche altri del gruppo. Finalmente poi qualche corsa l’ho fatta. Ho anche fatto un bel piazzamento, settimo. Adesso andiamo in altura per preparare il finale di stagione.

Il sogno?

Fare il Lombardia. Ma bisogna meritarselo.

Comunque ti troviamo sorridente. Positivo.

I momenti duri non sono mancati, eh. Ma bisogna reagire. Adesso ho voglia di tornare al top.

Quando uno come Basso dice che somigli a Nibali, beh è un bel biglietto da visita.

Ma stava scherzando (ride, ndr). A parte gli tutto, bisogna vedere cosa voleva dire e cosa hanno riportato i giornali. Si fa presto a dire Fancellu il nuovo Nibali. In realtà Ivan ha detto che glielo ricordo in alcune cose, forse nello stile. Una cosa diversa.

Cosa ricordi della giornata a Innsbruck, secondo nel MondialeJuniores dietro a un certo Evenepoel?

Giornata bellissima. Ricordo tutto.

Erano gli anni del Canturino.

Già, una bel periodo formativo. Mauro Viotti mi manda sempre dei messaggi di incoraggiamento. Un bel ricordo.

Evenepoel lo aspettavano come un cannibale. Invece...

Sì, ma provate voi a volare giù da un ponte come lui al Lombardia. Non è facile riprendersi. E poi ha vinto a Liegi.

Come hai iniziato a correre?

Ho iniziato a 11 anni, Esordiente alla Remo Calzolari. In realtà non è che fossi appassionato di ciclismo. Ho provato così. E sono andato subito forte. Anche in salita.

Il modello?

Una volta eravamo in vacanza con papà in Valtellina e chiesi di fare il Mortirolo. E lui mi spiegava le imprese di Pantani su quelle rampe.. Allora andai a casa a vedere i filmati su youtube e lì il ciclismo mi è entrato dentro.

Giù dalla sella che passioni hai?

Ho fatto agraria perché sono sempre stato appassionato della natura. Con i miei cugini sin da ragazzini andavamo ad aiutare in una fattoria qui vicino. Vedi quella bacheca? Ci sono i trattori in miniatura che avevo da bambino. Una passione. Adesso mi sono iscritto all’università, scienze motorie. Visto che ho del tempo libero, meglio sfruttarlo.

Il cognome è sardo.

Per via di papà, che è originario di lì. Una volta in tv ho detto che mi sentivo più valtellinese (per via di mamma) che sardo... apriti cielo. Dalla Sardegna mi hanno tempestato di messaggi...

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