«Ora Cantù sarà costretta
a tirare su le maniche»

Intervista con Pierluigi Marzorati: «Il club era ripartito bene, ma ora mancano gli incassi e potrebbero venir meno alcune sponsorizzazioni».

Cose mai viste. Nessuno era mai passato prima da una crisi di questo tipo, capace di bloccare tutto, sport compreso. Tra speranze, previsioni e buonsenso, un monumento della Pallacanestro Cantù, vale a dire Pierluigi Marzorati, racconta la sua esperienza in pieno allarme coronavirus. Con una previsione: «Il campionato? Secondo me si completerà su due stagioni».

Come si ripartirà in serie A?

«Davvero difficile dirlo. Il proposito è di finire la stagione, ma dipenderà dal tempo a disposizione.

Ipotesi?

Prima di tutto, terminata l’emergenza, sono convinto che bisognerà concedere alle squadre un periodo di preparazione. Non si può scendere in campo dopo due mesi senza allenamenti, ne va anche della salute e sicurezza degli atleti. Io credo che si arriverà a finire il campionato, non so bene con quale formula, con una spalmatura del campionato su due stagioni».

Che effetto pensa potrà avere questa crisi, soprattutto sui piccoli club?

«Tutte le società, dalle più forti alle più piccole, dovranno barcamenarsi. Mancano gli incassi e, soprattutto, in proiezione futura potrebbero venir meno alcune sponsorizzazioni: quale azienda è disposta a dare soldi allo sport, se deve ripartire? Penso soprattutto alla Pallacanestro Cantù: era ripartita bene, con tante idee e con la voglia di costruire. Ora dovrà rimboccarsi le maniche per continuare il proprio percorso di rinascita».

L’intervista integrale sulla Provincia di mercoledì

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