Orthmann: «Sei anni indelebili
Mi porterò Cantù nel cuore»

Intervista con l’ormai ex amministratore delegato della Pallacanestro Cantù, Luca Orthmann.

Che ricorda del suo atterraggio a Cantù, lei che era totalmente digiuno di basket?

«Che in questa saletta (la sala stampa del Pianella, ndr), poco prima della mia presentazione ufficiale, ebbi modo di notare appesi alla parete qua dietro una foto e una pagina del vostro giornale. Si celebrava la Supercoppa vinta durante la gestione Corrado. Osservai quel quadretto con tantissima ammirazione. Mi sembrava impossibile ritrovarmi un club che aveva di recente messo le mani su un trofeo».

Entrò senza alcuna nozione di basket, mentre ora come ne esce?

«Con una visione completamente diversa. Nel senso che, senza nulla togliere al prestigio e all’importanza del club, ciò che in questi anni più mi ha colpito è stata la gente, il tifo, la città, insomma. L’affetto che ho sempre sentito attorno alla squadra ha dell’incredibile. E questi sei anni me li porterò dietro in maniera indelebile e incancellabile».

Nell’ora del commiato a chi vanno i suoi più sentiti ringraziamenti?

«Innanzitutto alle persone di Cantù, proprio per ciò che ho appena detto. Per come, appunto, sanno stare vicini alla squadra. Un legame che, vi assicuro, i giocatori percepiscono al volo. Un grazie anche ad Anna Cremascoli che ha creduto in me volendomi qui. Nella sua scelta ha visto cose che ancora io non vedevo... E un ringraziamento a tutti coloro che mi hanno sopportato. Non sono pochi, credetemi...».

L’intervista integrale sull’edizione de La Provincia di sabato 23 gennaio

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