Aguenier in Libertas con umiltà e grinta: «Ho sentito subito un calore di famiglia»

Volley Il campione francese si allena al PalaFrancescucci con i compagni e forti motivazioni. L’addio a Verona: «Ambiente non più adatto a me». Cantù: «Qui per vincere, senza fare scena»

Alle spalle ci sono un campionato e una Supercoppa vinti in Francia, oltre a diverse medaglie, tra cui l’oro all’Europeo del 2015, ottenute con la nazionale transalpina. Arriva da tre stagioni a Verona, in Superlega, ed è stato uno dei pezzi pregiati del mercato estivo del Pool Libertas Cantù.

Jonas Aguenier, però, è sbarcato in Brianza con grande umiltà, pronto a mettersi al servizio dello staff tecnico e dei compagni, come una delle tante pedine dello scacchiere di coach Francesco Denora.

In Brianza affinità di ideali

Pochi fronzoli e tanta sostanza: uno stile di vita che si riflette perfettamente nel suo modo di giocare, fatto di piccole cose e tanta difesa, e che lo ha portato a scegliere Cantù, una realtà molto simile ai propri ideali.

«A Verona ho avuto un anno difficile - racconta - L’ambiente non era più adatto a me. Cercavo qualcosa di più umano, così ho scelto di scendere di categoria, di fare un passo indietro, sperando di farne due avanti in prospettiva futura. Al mio arrivo in città ho sentito subito un calore familiare. Era esattamente ciò che volevo. Mi sento bene e posso finalmente esprimermi al meglio». Una spinta decisiva verso il sì del giocatore francese l’ha data anche Giuseppe Ottaviani, suo compagno a Spoleto e a sua volta nuovo arrivato sotto il campanile di San Paolo.

«Non sapevo venisse a giocare a Cantù - svela Aguenier - L’ho chiamato per chiedergli consiglio e mi ha detto che avremmo condiviso nuovamente lo spogliatoio. Mi ha parlato bene anche di Alessio Alberini e Kristian Gamba: sono stato felice di conoscerli. Ogni giorno scopro nuove personalità, ma adoro il fatto che siamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda, remiamo tutti nella stessa direzione».

E se in campo sta già dando il massimo per prepararsi con i compagni alla nuova stagione, fuori dal PalaFrancescucci ama rilassarsi ammirando i paesaggi comaschi. Arrivato a inizio agosto con la moglie, italiana, non ha perso tempo per esplorare la zona. «Amo camminare in montagna - spiega - Como è davvero bella e mi piace tantissimo passeggiare per il territorio. Mi sto trovando molto bene». Le condizioni ideali, dunque, per giocare sereno.

Piedi per terra

La ricetta giusta per disputare un campionato di alto livello, provando a contribuire ai successi della squadra con le proprie giocate e i propri consigli ai compagni più giovani.

«Metterò le mie capacità a disposizione del gruppo - conclude - Sono un giocatore a cui piace lavorare nell’ombra, difendere forte sugli attacchi avversari, fare piccole cose per vincere, senza fare scena. A Cantù siamo tutti sullo stesso livello, tutti umili, ed è un’ottima cosa perché le partite non si vincono da soli».

Certamente il livello è alto, ma il Pool Libertas si farà trovare pronto.

«L’A2 di oggi è un campionato molto diverso dall’ultima volta in cui ho giocato nella categoria. Allora c’erano 30 squadre. Oggi ci sono meno formazioni, ma il livello è complessivamente più alto, non esistono partite facili. Noi vogliamo dire la nostra, lottando per i playoff e per la Coppa Italia. Partiamo con i piedi per terra, ma con voglia di vincere».

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