Anzani adesso non si nasconde più
«Un altro scudetto e la Champions»

Le ambizioni del centrale comasco della Lube Civitanova

«Un successo piccolo? La Coppa Italia, a livello di importanza, è il secondo trofeo italiano. Non scherziamo».

A poco più di una settimana dalla vittoria di Bologna, Simone Anzani, pallavolista comasco - interpreta il ruolo di centrale - in forza alla Cucine Lube di Civitanova, sorride a quanti, dopo l’ennesima vittoria della sua squadra (per Civitanova, quello della scorsa settimana rappresenta la sesta coccarda tricolore conquistata), ne minimizzano la portata.

«Si dice sempre: quando si vince si festeggia, quando si perde si spiega. Anche con la Supercoppa è così. Peccato, però, che se perdi ti arrabbi, mentre che se la vinci c’è chi ti dice che non conta nulla. Non è vero», afferma.

Nella finalissima contro Perugia, Anzani ha messo a terra 5 punti personali prima di abbandonare il campo per un leggero infortunio. Poco importa, perché alla fine i suoi compagni hanno comunque chiuso sul 3-2, incassando una vittoria più che mai importante per il morale.

«L’importante era vincere. È stato un weekend incredibile perché, pur non al 100% della forma, siamo arrivati con la testa giusta e questo si è visto. Gare del genere, del resto, si vincono grazie ai dettagli, perché non ci sono distanze grosse tra le squadre che si affrontano. Abbiamo battuto Perugia di pochi punti. E ciò, inutile nasconderlo, ci rende il doppio contenti».

Ormai alle spalle la Coppa Italia (e pure il Mondiale per club vinto a dicembre), per Civitanova è ora il momento di pensare al campionato e alla Champions.

Dopo l’«ennesima prova di forza», condita da qualche giorno di vacanza («ci hanno concesso un meritato riposo, anche a fronte della sospensione del campionato. Ora abbiamo ripreso»), per la Lube è già il tempo di concentrarsi.

Ieri è andata a giocare in Belgio per il quarto di Champions League «e dobbiamo lavorare per quell’obiettivo», prosegue Anzani.

«Il nostro obiettivo è arrivare in fondo ai playoff per lo scudetto e giocarci la finale della Champions - fa presente -. Ormai non possiamo più nasconderci: in questo momento la carta dice che siamo noi, non altri, la squadra da battere. Da un alto questo è positivo, perché ci dà la carica; dall’altro, però, si tratta di una bella responsabilità».

«Quando giochi a questi livelli e sei il primo della classe - aggiunge -, comunque, è bello sapere di essere considerato in questo modo».

L’atleta lariano, insomma, non teme di guardare avanti. «Il prossimo appuntamento, l’ho detto, sono i playoff scudetto. Ogni partita sarà importante per consegnarci il primo posto e, in questo modo, consentirci di avere la griglia migliore nella fase successiva», conclude.

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